23 dicembre
Oggi, ma nel 1920, a Santiago del Cile, Arturo Alessandri Palma, di 52 anni, iniziava il primo incarico da capo del governo della Repubblica presidenziale cilena, come esponente del Partito liberale e quale successore di Juan Luis Sanfuentes Andonaegui, era nato a Longavì, nella provincia di Linares, ma aveva origine italiana, in Piemonte, regione dalla quale il nonno paterno Pietro Alessandri Tarzi -nel 1821, con funzione di console del regno sabaudo di Sardegna- era emigrato prima in Argentina e poi si era trasferito in Cile. Caratteristica che darà enorme lustro al Belpaese, la cui diaspora verso l’America latina per cause di arretratezza economica e sociale, ma soprattutto per necessità economiche spesso legate alla mera sopravvivenza -benché non fosse il caso degli Alessandri- rimarrà un cruccio della dirigenza amministrativa tricolore, soprattutto in alcune fasi storiche particolarmente delicate, come quella tra la chiusura dell’Ottocento e gli albori del Novecento.
Arturo Alessandri Palma (nella foto, particolare, eternato nel quadro di 135 x 90 centimetri, olio su tela, di Gustavo Ross, del 2013, copia da Nicolas Michaulow, custodito nella presidenza della Repubblica cilena) sarà in carica fino al primo ottobre 1925, con interruzione dal 12 settembre 1924 al 12 marzo 1925, per poi lasciare lo scranno a Luis Altamirano. E poi siederà nuovamente sulla sedia presidenziale, per il secondo mandato, dal 23 dicembre 1932 al 23 dicembre 1938, fino a quando sarà costretto a cedere il posto a Luis Barros Borgono.
Quindi verrà eletto senatore e anche in quel nuovo consesso si farà onore: presiederà, infatti, l’assemblea senatoriale fino alla morte, che avverrà il 24 agosto 1950, sempre nella capitale cilena. Tra l’altro il suo lavorio, che verrà reputato dagli analisti come “illuminato”, anche perché svolto in una nazione con insormontabili difficoltà ataviche dovute sia alle peculiari carenze generate dalla cattiva conduzione burocratica -l’indipendenza risaliva al 1810 soltanto-, che alle criticità imposte dall’estremo posizionamento geografico nell’ambito dello scacchiere internazionale d’influenza delle grandi potenze, verrà seguito dal figlio, il futuro capo di Stato George Alessandri Rodriguez, che come il genitore inizierà da liberale prima di passare come indipendente e poi confluire nel Partito nazionale. Alessandri junior, classe 1896, di Santiago del Cile, rivestirà il prestigioso incarico dal 3 novembre 1958 al 3 novembre 1964, posizionandosi dopo la politica di Carlos Ibanez del Campo e prima di quella che sarà posta in essere da Eduardo Frei Montaiva.