PALLA AL CENTRO
Emozioni ed episodi nella notte degli addii
La notte delle grandi emozioni e dei lucciconi. Delle sentenze e degli addii. Un finale thrilling in attesa dell’estate che sarà caratterizzata dalla rivoluzione delle panchine in serie A. Commozione e lacrime per i saluti di Moretti, a Torino, e De Rossi, a Roma. Ovunque, o quasi, palpitazioni e brividi. Un’alternanza di risultati e di stati d’animo, da Milano a Firenze passando per Ferrara e Reggio Emilia. Un quadrilatero che ha regalato i verdetti più “logici”: Atalanta e Inter in Champions League, grazie ad altrettante vittorie. La Dea _ sorpresa della stagione _ che centra un obiettivo impensabile e i nerazzurri che per il secondo anno di fila all’ultima giornata tagliano il traguardo del quarto posto. Non basterà a Luciano Spalletti (il caso Icardi gli si è ritorto contro alla resa dei conti) per proseguire l’avventura sulla panchina nerazzurra, perché Beppe Marotta vuole con sé Antonio Conte nella speranza di ripetere all’Inter quanto fatto nella stagione 2011-2012 alla Juventus. Niente da fare per il Milan, nella prossima stagione giocherà l’Europa League e senza i soldi della Champions i programmi saranno verosimilmente ridimensionati in casa rossonera. Tanti cambiamenti all’orizzonte, sia in organico che nel management. A ben vedere, l’Inter ha fatto il lavoro sporco anche per decidere l’intrigo in zona salvezza. Sì, perché Fiorentina e Genoa, che si affrontavano al Franchi, si sono salvati proprio in virtù della sconfitta dell’Empoli a San Siro. La traversa dell’empolese Caputo al 90’ ha fatto tremare tutti e rimesso in discussione un bel pacco di milioni: un abisso che ha coinvolto la lotta Champions e la zona salvezza. Questo è il calcio.
Infine, una considerazione sulla serie B. Con la gestione Balata si è registrata un’escalation di contenziosi e di decisioni opinabili, grazie ai quali il campionato sta perdendo appeal e visibilità. I play out negati al Foggia gridano vendetta, così come la B a 19 squadre della scorsa estate. Attorno a lui presidenti per nulla lungimiranti. E poi se qualcuno riuscirà a spiegare come ha fatto il Palermo negli ultimi tre anni a iscriversi al campionato con bilanci giudicati taroccati, beh sarebbe tutto più chiaro.
@roccocoletti1.
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