L'INTERVISTA AL CAPITANO BIANCAZZURRO
Fiorillo mostra i muscoli: finalmente il vero Pescara
Il portiere: «Siamo partiti in ritardo, ora il decollo. Oddo? La squadra è con lui»
PESCARA . La prima vittoria in campionato, la possibile cessione della società, il rapporto tra squadra e allenatore, il traguardo vicino delle 200 presenze in biancazzurro e tanto altro. Il portiere Vincenzo Fiorillo, capitano del Pescara, parla a ruota libera con il Centro spaziando tra presente e futuro.
Fiorillo, finalmente una gioia.
«Sì, nei giorni precedenti avevamo percepito l’importanza della partita con il Cittadella e in campo abbiamo risposto nel modo giusto. Al di là dei tre punti, sono soddisfatto per l’atteggiamento mostrato per tutti i 90’. Qualche segnale di ripresa si era intravisto anche a Lecce, dove però è mancata la continuità».
Prima del match l’allenatore Massimo Oddo era a rischio, si parlava di mancanza di feeling con il gruppo. Qual è la verità?
«Ci siamo concentrati sugli allenamenti, ma ovviamente abbiamo percepito le voci provenienti dall’esterno. La risposta della squadra credo sia stata eloquente, una prestazione del genere non si fa se non c’è un buon rapporto con l’allenatore. Penso che la vittoria rappresenti un motivo di soddisfazione sia per noi sia per Oddo, le cause del brutto avvio sono altre».
Cioè, quali?
«Non voglio cercare alibi, ma il Pescara è partito in ritardo, è un dato di fatto. Ci siamo radunati il 3 settembre svolgendo due settimane di lavoro atletico e nella terza abbiamo dovuto preparare la partita con il Chievo. La squadra ha pagato un conto salatissimo per il gap fisico e tattico, però sono convinto che recuperando gli infortunati potrebbe dire la sua contro chiunque».
I numerosi faccia a faccia con tecnico e società sono stati salutari.
«In realtà le riunioni si fanno sempre, nel nostro caso sono state utili a compattarci. Smentisco le voci di uno spogliatoio spaccato, siamo sempre stati in sintonia con Oddo, c’è stato solo quel piccolo screzio tra lui e Galano che, peraltro, si è risolto in un minuto. Sono episodi che accadono spesso, in tutte le squadre, e se ci fosse stato il pubblico sugli spalti forse non se ne sarebbe accorto nessuno. Poi Cristian è un ragazzo d’oro, un po’ introverso, ma in un attimo c’è stato il chiarimento».
Intanto, prosegue la trattativa tra Daniele Sebastiani e Leonardo Pavanati per la cessione del club. Come vivete questa fase?
«Abbiamo avuto tante difficoltà, perciò le nostre energie sono destinate al lavoro sul campo. Sappiamo poco, abbiamo letto di questa eventualità, ma siamo tranquilli. L’attuale dirigenza non ci ha fatto mai mancare nulla, credo sia l’unica ad aver già pagato i primi due stipendi della stagione (settembre e ottobre, ndc), molti colleghi di B ci invidiano. Sebastiani ha detto che lascerà il Pescara solo a persone che potranno renderlo più forte, per cui non abbiamo nessun motivo per preoccuparci».
In caso di closing il suo ex mental coach, Roberto Civitarese, diventerebbe una sorta di direttore generale.
«L’ho conosciuto tanti anni fa quando giocavo nella Sampdoria, mi ha insegnato tante cose e nel suo lavoro è molto bravo. La psicologia di un atleta mi affascina, si dice sempre che ‘è la testa a comandare’. In altri sport, come tennis e basket, è largamente diffusa la figura del mental coach, in Italia nel calcio siamo un po’ indietro. Per come lo conosco, Civitarese ha grandi competenze, anche se non ho più contatti con lui dall’anno scorso».
Cosa pensa dell’eventuale addio del presidente Sebastiani?
«Mi auguro si possa continuare insieme a lui, questa è la mia settima stagione nel Pescara, diciamo che ho vissuto in buona parte l’era Sebastiani, ci siamo tolti tante soddisfazioni e qualche volta abbiamo sofferto. Se lascerà la società rispetterò la scelta e il mio attaccamento al Pescara resterà invariato».
La data da cerchiare in rosso è il 22 dicembre, contro il Brescia potrebbe festeggiare 200 presenze con il Pescara. Sarebbe un bel regalo di Natale.
«Me lo auguro e, soprattutto, spero di centrare il traguardo con una vittoria. Mi hanno detto che sono già tra i primi 7 giocatori con più gare nel Delfino (193 match, ndc), sono orgoglioso, ovviamente con il Brescia sarebbe stato bello festeggiare insieme ai tifosi allo stadio, ma non sarà possibile».
Qual è l’obiettivo del Pescara?
«Ne parleremo tra dieci gare, quando ci sarà la sosta invernale, ora pensiamo alla Spal».
Più forte questa rosa o quella dell’anno scorso?
«Quella attuale è più assortita, ha più forza, chili e centimetri».
Tra i nuovi chi l’ha colpita?
«Sono tutti bravi. Certo, si parla sempre di attaccanti e Asencio e Ceter sono impressionanti, ma vorrei citare anche Valdifiori che è già una figura fondamentale dello spogliatoio. Sta ritrovando la forma migliore e a breve ci darà un grande aiuto».
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