Giulianova promosso, festa dopo la paura
Il Prato segna al 94’ e va ai supplementari, ma i giallorossi non si smarriscono.
GIULIANOVA. Mai sconfitta fu più dolce, mai regolamento più giusto. Il Giulianova vede in faccia la beffa clamorosa perché il Prato segna a pochi secondi dalla fine del recupero. È dunque costretta ai supplementari, la banda Bitetto, ma li supera indenne nonostante sette minuti in inferiorità numerica. Non è giusto giocarsi una stagione ai rigori e, infatti, i rigori non ci sono più: l’1-1 del doppio confronto promuove i giallorossi in Prima divisione grazie al miglior piazzamento in campionato. Il Giulianova 2009 entra nella storia soffrendo, ma soffrire è il suo destino. La sofferenza sembra quasi cercarsela, questa squadra, per ricavarne forza. Va così anche stavolta, davanti a un Fadini stracolmo e coloratissimo che fa un tifo d’inferno e ammutolisce solo al momento del gol pratese.
In quel momento tutto sembra crollare addosso al Giulianova e alla sua gente. La mazzata è tremenda. Ma non basta a stroncare questo Giulianova, che si rialza subito e nei supplementari legittima la propria superiorità sul Prato. Alla fine lo 0-1 è bugiardo, ma del risultato frega poco o nulla alle migliaia di spettatori che si riversano felici sul prato del Fadini. La partita è intensa, a tratti bella. Atipica rispetto alle solite finali-guerriglia, perché le due squadre pensano a giocare al calcio. Si capisce subito dalle formazioni: spregiudicato Orrico, con una punta (Silva Reis) in regia dietro a tre attaccanti (il trequartista Ouchene fa il centravanti di manovra); coraggioso Bitetto, che non rinuncia al 4-3-3 arretrando Lisi a centrocampo e dando fiducia, davanti, all’Improta più giovane. Nel primo tempo non ci sono grosse occasioni.
Il Giulianova si copre e riparte bene, ma sbaglia molto in rifinitura. Il Prato ci prova, ma non trova spazi. I toscani sono anche sfortunati, perché perdono per guai muscolari Basilico e Silva Reis. Nella ripresa Orrico s’inventa un 4-2-2-2 (Ouchene e Piantoni trequartisti alle spalle di Ferrario e Vieri) che rende il Prato più pericoloso, ma anche meno compatto. Il Giulianova, infatti, ha subito un’occasione clamorosa con D’Antoni e poi trova ripartenze vertiginose sui frequenti errori d’impostazione avversari. Umberto Improta, spostato a sinistra, è devastante. Sembra fatta, ma a un certo punto il Prato è rianimato dalla forza della disperazione: mette quattro uomini fissi davanti e butta palloni alti e lunghi nel mezzo.
Vieri li prende quasi tutti e le sue sponde fanno male. Bitetto passa al 5-3-2: dentro Ciminà. Dopo un’occasionissima sprecata dal Prato sembra la mossa giusta, il tempo trascorre senza grandi rischi e il Giulianova è più fresco. Invece, al 49’ appena scoccato, ecco lo 0-1. Doccia gelata, paura. La paura passa subito. Il meglio del Giulianova è nei supplementari e lo dice il taccuino degli ultimi 30 minuti: quattro occasioni da gol a due, otto angoli a zero. Non è fortuna, questa promozione: è frutto di valori tecnici, atletici e mentali ben precisi. Giù il cappello.
In quel momento tutto sembra crollare addosso al Giulianova e alla sua gente. La mazzata è tremenda. Ma non basta a stroncare questo Giulianova, che si rialza subito e nei supplementari legittima la propria superiorità sul Prato. Alla fine lo 0-1 è bugiardo, ma del risultato frega poco o nulla alle migliaia di spettatori che si riversano felici sul prato del Fadini. La partita è intensa, a tratti bella. Atipica rispetto alle solite finali-guerriglia, perché le due squadre pensano a giocare al calcio. Si capisce subito dalle formazioni: spregiudicato Orrico, con una punta (Silva Reis) in regia dietro a tre attaccanti (il trequartista Ouchene fa il centravanti di manovra); coraggioso Bitetto, che non rinuncia al 4-3-3 arretrando Lisi a centrocampo e dando fiducia, davanti, all’Improta più giovane. Nel primo tempo non ci sono grosse occasioni.
Il Giulianova si copre e riparte bene, ma sbaglia molto in rifinitura. Il Prato ci prova, ma non trova spazi. I toscani sono anche sfortunati, perché perdono per guai muscolari Basilico e Silva Reis. Nella ripresa Orrico s’inventa un 4-2-2-2 (Ouchene e Piantoni trequartisti alle spalle di Ferrario e Vieri) che rende il Prato più pericoloso, ma anche meno compatto. Il Giulianova, infatti, ha subito un’occasione clamorosa con D’Antoni e poi trova ripartenze vertiginose sui frequenti errori d’impostazione avversari. Umberto Improta, spostato a sinistra, è devastante. Sembra fatta, ma a un certo punto il Prato è rianimato dalla forza della disperazione: mette quattro uomini fissi davanti e butta palloni alti e lunghi nel mezzo.
Vieri li prende quasi tutti e le sue sponde fanno male. Bitetto passa al 5-3-2: dentro Ciminà. Dopo un’occasionissima sprecata dal Prato sembra la mossa giusta, il tempo trascorre senza grandi rischi e il Giulianova è più fresco. Invece, al 49’ appena scoccato, ecco lo 0-1. Doccia gelata, paura. La paura passa subito. Il meglio del Giulianova è nei supplementari e lo dice il taccuino degli ultimi 30 minuti: quattro occasioni da gol a due, otto angoli a zero. Non è fortuna, questa promozione: è frutto di valori tecnici, atletici e mentali ben precisi. Giù il cappello.