Moto Gp
Gran Premio d'Olanda, Rossi trionfa davanti a Petrucci
Capolavoro del Dottore che dopo 11 giri si prende la testa della gara e non la molla più, se non per poche curve. Cade Vinales, Dovizioso quinto e va in testa alla classifica iridata
ASSEN. L’attesa è stata lunghissima, quasi estenuante, ma la decima vittoria della carriera ad Assen, l’ottava nella classe regina, non poteva avere sapore più dolce. A 38 anni suonati il Dottore continua a stupire e quale miglior posto dell’Università delle due ruote per pennellare il capolavoro numero 115 della sua straordinaria carriera. Valentino Rossi torna ad ascoltare l’inno di Mameli dal gradino più alto del podio a oltre un anno dall’ultima volta (Gp Catalunya 2016) e lo fa su una pista che, parole sue, è «speciale« per lui. Una vittoria cercata, costruita, voluta fortemente dal pilota pesarese che dopo 11 giri si prende la testa alla gara e non la molla più, se non per poche curve. Succede quando inizia a piovere, quando Danilo Petrucci, altro straordinario protagonista di giornata, torna a farsi sotto, lo supera e poi finisce di nuovo dietro, maledicendo i doppiati che nei giri finali gli impediscono di sferrare l’ultimo disperato attacco. Per il pilota ternano arriva comunque un ottimo secondo posto («ma per ora sono più arrabbiato che contento«), altro podio stagionale dopo la terza piazza al Mugello, mentre Andrea Dovizioso non riesce a completare la tripletta italiana in terra orange, infilato nelle curve finali da Cal Crutchlow e soprattutto da un astuto Marc Marquez, che si porta a casa la terza posizione tirando fuori la zampata giusta al momento giusto. Il pilota forlivese della Ducati chiuderà quinto ma poco male perchè l’altra notizia di giornata è la rovinosa caduta a metà gara di Maverick Vinales, che perde il controllo della sua Yamaha e finisce al tappeto. Bandiera bianca per lo spagnolo e classifica iridata stravolta. In testa c’è ora il Dovi a quota 115 ma sono in quattro raccolti in appena 11 punti: Vinales 111, Rossi 108 e Marquez 104. «Se mi avessero detto che a fine gara mi sarei trovato a -11 dal primo posto nel Mondiale, avrei firmato«, confessa il 24enne di Cervera mentre Rossi si frega le mani: «Meglio di così non poteva andare. Corro in moto e lavoro tutto l’anno per queste sensazioni, per quello che si prova dopo una vittoria. E dopo un anno è ancora più bello. Anche quest’anno sono riuscito a vincere una gara e me la merito per quanto fatto negli altri Gp e per la vittoria sfumata a Le Mans. In classifica cambia tutto da una domenica all’altra, ora vediamo cosa succede in Germania«. Disastroso Zarco, partito dalla pole e finito 14° davanti a un Jorge Lorenzo che spera di lasciarsi presto alle spalle questo weekend, buon nono posto per Andrea Iannone mentre Dani Pedrosa disputa una gara anonima (13°) e fallisce l’occasione per riportarsi sotto anche lui nella corsa al titolo. Nel giorno in cui annuncia il suo passaggio alla MotoGp dal 2018, Franco Morbidelli infila la quinta vittoria in otto gare e allunga in classifica su Luthi, secondo, mentre Pasini si vede cancellare il terzo podio di fila a vantaggio di Nakagami per una manovra irregolare nell’ultimo giro. Mondiale riaperto in Moto3 dove Canet vince in "volata" davanti a Fenati mentre il leader classifica iridata, Joan Mir, è solo nono: 30 e 32 ora i punti di vantaggio del 19enne spagnolo rispettivamente sul connazionale e sul pilota italiano.