La storia del calciatore Sakho (ex Pescara): documenti falsi per diventare più giovane di quattro anni

Il senegalese, che aveva giocato nella Primavera biancazzurra, scoperto dalla polizia: era del 1998 ma si spacciava per calciatore del 2002
PESCARA. Il curioso caso di Pape Sakho. Prendendo spunto dalla novella di Francis Scott Fitzgerald, il cui protagonista Benjamin Button nasce vecchio per poi ringiovanire nel corso degli anni, anche il personaggio della nostra storia continua ad avere, non per vezzo ma per necessità, meno anni di quelli certificati dall’anagrafe. La vicenda inizia a Pescara nella stagione 2020/2021, quando uno scafato procuratore propone alla società del Delfino un giovane di origini senegalesi proveniente dalla Francia che si fa chiamare Pape Sakho nato il 23-02-2002. Profilo ideale per la Primavera e per una convocazione nella prima squadra, in serie C.
Poi il trasferimento al Bologna, con un indennizzo a favore della società biancazzurra in base al rendimento del “giovane” calciatore. Il destino, con le sembianze di un equipaggio della stradale, ci mette lo zampino e nel luglio del 2021 fa venire alla luce l’inganno: Pape Sakho, stava guidando sulla circonvallazione Francavilla-Montesilvano con documenti falsi. Nello specifico, patente senegalese e carta d’identità francese, entrambe contraffatte. Dagli accertamenti della squadra mobile di Pescara, in collaborazione con le autorità transalpine, emerge che nessuno è stato mai censito in Francia con quel nome e quella data di nascita.
Tra un fascicolo aperto alla procura della Repubblica di Pescara anche per l'ipotesi di truffa nei confronti della Figc, per aver sottoscritto un contratto di «addestramento tecnico calciatore» con il Pescara calcio (parte lesa insieme al Bologna) e un esposto anonimo proveniente dalla Francia, scritto con una grafia femminile, la squadra mobile riesce a stabilire che il vero nome di Sakho è Ely e non Pape, nato in Senegal il 23-02-1998, di nazionalità francese, accusato di aver ritoccato la sua età di 4 anni per partecipare a campionati riservati ai più giovani.
Gli investigatori trasmettono gli atti anche alla procura della Figc per istruire un procedimento di fronte al Tribunale federale che, nell’udienza dell’8 novembre 2022 (relatore Andrea Fedeli), irroga ad Ely Sakho (alias Pape) la sanzione di 2 anni di squalifica censurando, nel dispositivo, anche «la condotta processuale tenuta dal signor Sakho che ha ritenuto di non costituirsi in giudizio, particolarmente rilevante oltre che per la giustizia sportiva anche per quella ordinaria». Giustizia sportiva e ordinaria, perché il Gip del Tribunale di Chieti, nel frattempo, al termine delle indagini per il possesso dei documenti falsi, ha fissato l’udienza preliminare per Ely alias Pape, ufficialmente irreperibile.
Improvvisamente Pape Sakho, con le generalità con cui è stato squalificato, è ricomparso in Italia a cavallo di Ferragosto 2024 in quel di Giulianova per firmare un accordo con la squadra che sta dominando il campionato di Eccellenza. Immancabile foto di rito e scintillante post social di benvenuto in francese. Siamo ad agosto 2024 e la squalifica in Italia non è ancora scaduta. Qualcuno deve essersene accorto et voilà, Pape sparisce dall'Italia e dai tabellini della società giallorossa nelle prime gare ufficiali di Coppa Italia a fine agosto scorso.
Sakho, sempre con i dati anagrafici ritoccati, adesso gioca con il Coloniers, una formazione della quinta serie francese «proveniente dal Giulianova» riferisce un sito per addetti ai lavori. Chissà se la prossima volta che tornerà in Italia sarà ancora un «centrale difensivo più maturo dei suoi coetanei» (e ti credo!), o si presenterà come un ventisettenne con esperienze in Francia, con il pollice alzato a favore di obiettivo per la gioia di qualche tifoseria di provincia, come nel film “U.S. Palmese” dei Manetti Bros, nelle sale in questi giorni.
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