L’Aquila Calcio

L’Aquila, De Feudis ai tifosi: “Contestate me, ma non i calciatori”

24 Marzo 2025

Il tecnico rossoblù difende il gruppo dopo il pareggio con l’Ancona: certe partite alla fine puoi anche perderle

L’AQUILA. «Fischiate me, ma lasciate stare il gruppo». Michele De Feudis in versione avvocato difensore (dei propri calciatori) va in scena nel dopo-gara dello stadio Gran Sasso-Acconcia al termine dell’ennesima mancata vittoria che, ovviamente, non manda a casa contenti i sostenitori aquilani. «C’è rammarico», attacca l’allenatore dell’Aquila di fronte ai giornalisti, «perché potevamo vincere, ma queste sono partite che, se non le sblocchi, alla fine, poi, puoi anche perdere dopo aver fatto tanto per cercare di segnare. Se avessimo preso gol nei primi minuti la partita sarebbe stata diversa. Dopo i 15 minuti iniziali di marca ospite, poi, ci siamo rimessi a posto per gli ultimi 75 minuti, ma non siamo riusciti a fare gol. Non accampo scuse: quando finisce 0-0 la partita la colpa è nostra, ma ai ragazzi, sinceramente, come detto anche altre volte, va fatto un plauso. Ripeto: mi dispiace perché i tifosi possono fischiare me, ma non i giocatori che, alla fine, hanno dato tutto. Bisogna considerare che in campo ci sono anche gli avversari, in questo caso l’Ancona. Cosa è cambiato per noi dalla partita di andata a quella di oggi? Ad Ancona a malapena siamo riusciti ad arrivare in porta, invece stavolta ci siamo arrivati dieci volte». Il tecnico, poi, si dice soddisfatto della prova di Scognamiglio. «Non è una sorpresa, aveva già giocato nel ruolo di play, anche se in corsa, è un calciatore che può fare bene pure là e secondo me lo ha dimostrato». Il tecnico, poi, prova a disegnare quello che sarà il finale di stagione della sua squadra. «L’obiettivo è quello di vincere una partita alla volta, ora ci concentriamo su Castelfidardo. Secondo me, anche se la matematica per il primo posto non ci condanna, visto che la Samb ha vinto, non bisogna essere ipocriti. Pensiamo a vincere noi tutte le partite per poi vedere, all’ultima contro il Teramo, dove saremo. Dal punto di vista fisico speravamo di recuperare alcuni calciatori durante la sosta, tipo Sereni. Misuraca si è allenato poco e ho preferito non rischiarlo, Giampaolo l’ho cambiato perché alla fine non ce la faceva più e ha avuto anche la febbre. Bravi tutti, comunque, quelli che sono entrati e quelli che non sono entrati. La società ha ambizioni e ci mette a disposizione tutto, è vero, ma non mi sento di rimproverare i ragazzi».