L’Aquila, Durastante quarto allenatore della stagione. De Feudis prima insultato e poi esonerato

Delusione rossoblù. L’esclusione dai titolari di Banegas per dare una scossa alla squadra che dava la sensazione di mollare, ma la sconfitta ha fatto precipitare la situazione
L’AQUILA. Una domenica bestiale per Michele De Feudis: prima la sconfitta casalinga, poi gli insulti e, infine, il licenziamento dalla guida dell’Aquila calcio. Sì, perché è saltato un altro allenatore nel capoluogo: siamo al quarto a quattro giornate dalla fine del campionato. Per il ritiro estivo, lo scorso luglio, parte Roberto Cappellacci, ma non lo finisce perché ha da discutere con il presidente Russo e se ne va; poi, arriva Giovanni Pagliari, ma a novembre in un burrascoso dopo partita si consuma il divorzio; e quindi arriva Michele De Feudis. Tutto bene fino alla partita persa in casa contro la Sambenedettese. In pratica, lì terminano i sogni di gloria; le speranze di lottare per il primo posto. E cominciano a venire meno gli stimoli. Domenica arriva la seconda sconfitta di fila. E nel dopo partita un sedicente dirigente rossoblù gli dà dello stupido in sala stampa, lui non accetta l’insulto. E poi, visto che la tifoseria non lo vede di buon occhio, viene esonerato con la benedizione dei gemelli Marco e Giulio Moscardelli i quali dirigono le fila da dietro le quinte. Sempre nell’immediato dopo partita, come a novembre. Ora tocca a Luigi Durastante, aquilano, per le ultime quattro gare più gli eventuali play off.
In attesa di un altro allenatore che sarà scelto in estate. Un allenatore che sarà il frutto di un’idea condivisa tra i gemelli Moscardelli e il rappresentante della holding Baiocco, entrata in società di recente. Resta il fatto che siamo a quattro allenatori dall’inizio della stagione. Troppi per parlare di progetto tecnico. Infine De Feudis, probabilmente ha pagato la scelta di dare una scossa allo spogliatoio mettendo in panchina Banegas, il capocannoniere. Il tecnico voleva scuotere la squadra, mettendo in discussione l’argentino. Ma alla resa dei conto la scommessa gli si è ritorta contro. 34 punti in venti partite, comunque, lo mettono al riparo da qualsiasi giudizio che non sia positivo. Tanto più in una realtà che frulla gli allenatori con estrema facilità. Ha preso la squadra al sesto posto e l’ha lasciata al quarto. Per Luigi Durastante si tratta di un ritorno in rossoblù dal momento che in passato è stato vice di Massimo Epifani e di Roberto Cappellacci. Al di là delle valutazioni c’è un dato oggettivo: in una realtà che è riuscita a portare oltre quattromila spettatori allo stadio domenica vederne poco più di mille mette un velo di tristezza. È da questa considerazione che bisogna ripartire per progettare la prossima stagione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA