Marruganti lascia Teramo «Sette anni da applausi»
Il direttore sportivo saluta la città con una lettera aperta: lavorerà a Lucca «Dal 2005 siamo cresciuti insieme, Carroll e Tucker i colpi di cui andare fieri»
TERAMO. 4 agosto 2005, a Teramo è una giornata assolata: inizia l'avventura di Lorenzo Marruganti a Teramo. 3 luglio 2012, il clima non è cambiato, è sempre torrido, ma finisce l'avventura del dirigente senese con i biancorossi. Lascia l'Abruzzo dopo sette anni contraddistinti da successi, gioie, dolori nei quali si è formato un legame cresciuto di anno in anno.
Una lunga lettera per salutare una città che gli è entrata, inevitabilmente, nel cuore. «Sono una persona che ha sempre preferito i fatti alle parole. Teramo, dopo vent'anni a Siena, ha rappresentato una sfida, vissuta con grande passione, che poi è l'unico modo in cui sono capace di lavorare; sono arrivato nell'estate del 2005, Teramo aveva un anno di esperienza in serie A, e me ne vado con la consapevolezza di essere riusciti, tutti coloro che hanno dato il loro contributo alla causa biancorossa, a farla diventare un po’ più grande». Questi alcuni passi della lettera scritta dall'oramai ex direttore sportivo del Teramo basket. Quando è stata presa questa decisione? «Non in un momento particolare. Per un professionista restare sette anni in un posto rappresenta un'anomalia».
L'incertezza societaria ha influito? «Avrei già dovuto lasciare un anno fa o addirittura due anni orsono. Si è esaurito un processo, ma resto legato a città e società».
Deve dire grazie a... «Tanti, li ho elencati tutti nella lettera, dal presidente Antonetti che mi ha voluto a Teramo, a tutti gli allenatori, i dirigenti, agli splendidi tifosi e, non ultimo, a Patrizio Visentin che mi è stato vicino in quest'ultimo periodo». Un ricordo particolare di questi sette anni? «Tanti, troppi, non ce ne è uno in particolare. Posso fare dei flash: dalla salvezza a Porto San Giorgio con Massimo Bianchi in panchina, alla partita persa in volata all'Arena di Berlino davanti ad undici mila spettatori; lo spettacolo dei nostri tifosi alle Final Eight di Coppa Italia a Bologna, i quarti di finale dei play off giocati alla pari con Milano senza tralasciare l'emozione di vedere giocare con il Real Madrid, Jaycee Carroll e Clay Tucker, due atleti che hanno fatto grande Teramo». C'è qualcosa, che invece, ricorderà meno volentieri? «Gli ultimi due anni, ma solo per le vicende che ci sono state fuori dal campo. Sul campo i ragazzi sono stati eccellenti». Lorenzo Marruganti lascia Teramo e l'Abruzzo per tornare nella sua Toscana, ma non a Siena bensì a Lucca con l'Arcanthea, formazione neopromossa in Dna (la ex B d'Eccellenza per intenderci). «La loro proposta è stata straordinaria, si tratta di una società ambiziosa che vuole crescere. C'è un progetto e, sin da subito, ci siamo trovati in sintonia da un punto di vista umano e professionale». Marruganti, però, Teramo non la dimenticherà mai. «Sarà sempre parte della mia vita, rimarrà nel mio cuore; qui, d'altronde, è nato il mio secondo figlio».
Giornata decisiva, infine, quella di domani per le sorti del Teramo basket. Scade, infatti, il termine ultimo per versare 300 mila euro relativi alla fidejussione. Se c'è la volontà di salvare la serie A questo è un passo inderogabile
Matteo Falzon
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