Nicolai e Lupo ai quarti: a loro il derby azzurro di beach volley a Rio
La sfida fratricida sulla sabbia di Coppacabana: l'ortonese e il romano battono la coppia Ranghieri e Carambula con un secco 2-0. Il giorno di Ferragosto, alle 21 italiane, la partita che può far sognare una medaglia abruzzese
La legge dei più forti, quella imposta dai campioni d’Europa Nicolai-Lupo nel derby del beach volley italiano a Copacabana negli ottavi di finale della 31° edizione dei Giochi Olimpici. Avanza il sogno di medaglia del gigante ortonese, Paolo Nicolai, e del tignoso romano, Daniele Lupo, che dopo aver visto l’eliminazione in faccia sono risorti nei ripescaggi (nella notte tra giovedì e venerdi) e hanno eguagliato il traguardo di Londra 2012, la qualificazione ai quarti. Masticano amaro Alex Ranghieri e Adrian Carambula che dopo aver vinto il proprio girone pensavano di poter sovvertire la gerarchia in Italia. E, invece, Nicolai-Lupo si sono imposti 2-0 (21-12 e 23-21 in 43’) al termine di un match tirato, con momenti di tensione. La coppia azzurra ai quarti incontrerà la vincente di Brasile-Russia, ovvero Evandro/Pedro contro Liamin/Barsouk. Impegno alla portata, niente affatto proibitivo, in programma nel giorno di Ferragosto alle 21 italiane.
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Primo set dominato dal gigante ortonese e a da Lupo, sempre avanti. Gli avversari cercano, come lecito attendersi, Lupo in ricezione per schivare i centimetri di Nicolai in attacco e Lupo reagisce alla grande, sbagliando poco o nulla sotto rete. L’avvio è aggressivo e Ranghieri-Carambula vanno sotto 6-2, poi 11-4 e 15-6. Set ormai segnato che finisce 21-12. Più combattuto il secondo. Ranghieri-Carambula partono bene, sono sempre in vantaggio, ma Nicolai-Lupo non mollano restano attaccati e ottengono il pareggio sul 15-15. E’ il momento in cui Nicolai-Lupo mettono la freccia e ipotecano il set, andandosi a conquistare quattro match-point che però vengono annullati da Ranghieri-Carambula che arrivano fino al 21-20.
Poi, crollano. La calma olimpica di Nicolai e un errore di Ranghieri decidono il derby azzurro nella notte di Copacabana in una beach Arena entusiasta. A fare la differenza oltre alla costanza di Lupo in attacco è stato Nicolai a muro, nel fondamentale in cui ha sfruttato i 205 centimetri di altezza che hanno spento il sogno di Ranghieri e Carambula.