Pallanuoto, sfuma il rilancio. Gli atleti Iasciano Pescara
Enrico Calcaterra e Carlo Di Fulvio alla Vis Nova Roma, Volarevic a Siracusa E ora il Club Aquatico si candida a diventare il punto di riferimento in città
PESCARA. Chissà se Manuel Estiarte, a maggio quando ha lanciato lo slogan Waterpolo will never die (la pallanuoto non morirà mai), immaginava che nel giro di qualche mese il Pescara presieduto dalla cognata Cristiana Marinelli avrebbe alzato bandiera bianca.
Niente più serie A2. È improbabile che sia serie B, tutt’al più serie C se ci sarà la voglia di proseguire l’attività. Di certo, si sta verificando lo sfaldamento di un gruppo che ambiva a salire in A1, l’obiettivo a medio-lungo termine di una dirigenza che ha rilevato il club in serie B nel 2016 e che, cammin facendo, ha deciso di lasciar perdere un progetto ambizioso. Attribuendo responsabilità alla Regione che, però, le ha subito rimpallate, riconsegnando la gestione delle piscine Le Naiadi di nuovo all’Ati di cui fa parte lo stesso Pescara Pallanuoto. Quindi, nessun alibi per chi ha ottenuto quello che voleva, ovvero la gestione dell’impianto, ma ha lasciato perdere la prima squadra. Il peccato originale è stato quanto avvenuto il 10 luglio scorso quando il club del presidente Cristiana Marinelli (figlia di Vincenzo, presidente onorario della società di calcio) ha rinunciato all’iscrizione in A2 per le presunte incertezze legate all’utilizzo delle Naiadi. In realtà, di dubbi non ce ne sono mai stati, perché le piscine hanno sì chiuso, ma solo per ferie e per decisione del gestore. Quindi, possono essere utilizzate. Ma la mancata iscrizione del 10 luglio è stata fatale, perché il successivo ripensamento di fine mese e la richiesta in federazione di fare la A2 mancava di una solida base documentale. Sarebbe bastato iscrivere la squadra il 10 luglio e poi cedere il club o consegnarlo nelle mani del sindaco. Il club, così facendo, avrebbe potuto prendere tempo, lasciando una prospettiva a una disciplina sportiva che ha fatto sognare e divertire Pescara con scudetti e coppe europee. Ma la decisione è stata drastica con tanto di comunicato stampa. In queste settimane si sono incrociate promesse e assicurazioni. Il gruppo di giocatori ha atteso invano un qualcosa che non si poteva verificare.
E ora ognuno prende la propria strada: Enrico Calcaterra (nipote del compianto Gabriele Pomilio) e Carlo Di Fulvio hanno detto sì alla Vis Nova Roma, in A2, allenata da Alessandro Calcaterra, lo zio di Enrico ed ex pallanuotista del Pescara. Il tecnico Paolo Malara, tra i protagonisti dell’epopea degli anni Ottanta e Novanta, ormai sembra libero da vincoli. In più il portiere Volarevic, protagonista nella passata stagione, si è accasato a Siracusa. Altri giocatori locali stanno trovando una nuova casa, alcuni potrebbero passare al Club Aquatico. E già, perché adesso il Club Aquatico del presidente Fustinoni è pronto a raccogliere l’eredità e diventare la prima realtà pallanuotistica della città. Ha già chiesto l’ammissione alla serie B, visto che al momento della sospensione della C era prima in classifica. E si pone come punto di riferimento per il movimento natatorio. In ballo c’è anche il settore giovanile che alletta l’appetito, un introito nonché una speranza per la società che voleva rinverdire i vecchi fasti con il motto “il sabato è pallanuoto”.
@roccocoletti1.
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