CALCIO
«Pescara sorpresa della B, ma voglio gente affamata»
Pillon carica il Delfino: «Noi mina vagante del torneo, soddisfatto del mercato»
PESCARA. La sua voglia di allenare in A è tanta «Non sono vecchio, voglio tornarci, magari con il Pescara», così parlava Bepi Pillon lo scorso 16 luglio, all’inizio del ritiro di Palena. Dopo 40 giorni, la convinzione di poter tornare nell’Olimpo del calcio proprio con i biancazzurri si è leggermente raffreddata. «Niente proclami, solo il campo ci dirà dove potremo arrivare», per poi correggere il tiro «Il Pescara sarà la mina vagante della serie B», ha detto ieri il tecnico dei biancazzurri alla vigilia del debutto a Cremona, contro i grigiorossi di Mandorlini. Testa bassa e lavorare, Pillon non ama gli spot ed evita le frasi scoppiettanti “Andremo in A “ o “Puntiamo ai play off”.
Basso profilo, quindi, per un Pescara che riparte dopo il disastroso campionato passato, culminato con una salvezza centrata in volata, mentre la stagione era partita con ambizioni di alta classifica. Il mancato arrivo di un bomber e di un terzino in grado di poter far fare il salto di qualità, sicuramente ha ridimensionato le ambizioni del Pescara, ma l’allenatore difende le scelte fatte dalla società. «Tra quattro, cinque mesi valuteremo la nostra forza. Non ho preoccupazioni per il reparto offensivo. Cocco ha fatto benissimo in precampionato, Monachello è sulla via giusta. Mi fido di loro due, più Mancuso che può ricoprire quel ruolo. Sono soddisfatto del mercato, avevo dato delle linee e le abbiamo percorse tutte. Mi fido di tutti i ragazzi che ho a disposizione. Abbiamo degli ottimi esterni, forza fisica con Cocco e rapidità con Monachello. Poi se avremo sbagliato o fatto bene lo dirà il tempo. Il nostro cammino è il 4-3-3 perché abbiamo costruito la squadra su quel modulo. Non voglio dire dove arriveremo, ma cercheremo di rompere le balle a tutti, questo è sicuro. Contro la Cremonese voglio vedere un Pescara con gli occhi della tigre».
Affamato, dunque, questo Pescara che vuole partire in sordina per provare poi a sorprendere. «Solo il campo potrà misurare le nostre ambizioni. Un fatto è certo, ce la giocheremo sempre a viso aperto. Saremo la mina vagante». Pillon carica così l’ambiente e spera di piazzare il primo colpo oggi pomeriggio (ore 18) allo stadio Zini di Cremona. «La Cremonese è stata costruita per arrivare nei primi posti. È una squadra esperta, con un allenatore bravo come Mandorlni. Le partite sono tutte difficili, le rose sono tutte di qualità. Credo questo sia uno dei campionati più difficili degli ultimi anni. Favorite? Le tre retrocesse hanno qualcosa in più calcolando che possono utilizzare il paracadute economico della A». Sull'undici da far scendere in campo, il 62enne tecnico biancazzurro spiega così le possibili scelte. «Ho dei dubbi di formazione. In difesa li ho tutti, compreso Campagnaro. Del Grosso è rientrato da pochi giorni in gruppo, non è ancora pronto per una partita intera, visto che è stato fermo 21 giorni per infortunio. Capone è un po’ in ritardo perché ha fatto gli Europei. Valuto Mancuso e Marras, Antonucci ci sarà sicuramente». La traduzione è questa: Marras prenderà il posto di Mancuso nel tridente offensivo con Cocco punta centrale e Antonucci sulla sinistra. Perrotta giocherà al centro della difesa in coppia con Gravillon e Balzano agirà da terzino sinistro, con Ciofani a destra. «Dobbiamo essere coraggiosi. Andare lì senza aspettare nessuno. Non voglio mai, in nessuna partita, avere il rammarico di non essercela giocata al massimo. Poi, se loro saranno più bravi, amen. Che romperemo le scatole a tutti questo è sicuro. Poi le partite si possono vincere o perdere, ma l'atteggiamento sarà quello. Voglio vedere sempre gli occhi della tigre», conclude Pillon che contro la Cremonese, tra campionato e coppa Italia, non ha mai perso una gara (3 vittorie su 3 tre partite). La cabala gli strizza l’occhio, ora tocca al suo Delfino.
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