Rossoneri in bilico: l'ipotesi serie D è in salita

25 Luglio 2016

C'è tempo fino a giovedì per trovare i 300 mila euro, altrimenti la squadra di Di Campli potrà giocare al massimo in Prima Categoria

LANCIANO. Se la promozione in B del 2012 era stata definita, con un pizzico di blasfemia, il terzo miracolo eucaristico, adesso a Lanciano per avere una squadra di calcio in serie D serve il quarto miracolo, in fretta e forse anche più grande. Dopo il forfait della Virtus, e il successivo diniego dell’imprenditore Gilberto Candeloro registrato mercoledì scorso, i primi giorni dedicati a raccogliere una nuova cordata intorno alla Pro Lanciano fondata da Donato Di Campli non hanno portato segnali incoraggianti. I sondaggi fatti a destra e a manca per convincere a investire nel calcio frentano finora sono rimasti senza grande seguito. Voci e indiscrezioni sono purtroppo meno incoraggianti di ciò che trapelava in precedenza, mentre la scadenza di giovedì si avvicina: se per quel giorno non spuntano fuori i 300mila euro necessari all’iscrizione in D, la Pro Lanciano potrà entrare al massimo in Prima categoria.

L’alternativa sarebbe un accordo con una società della zona per accedere in Promozione: bisognerebbe proporre un accordo a un club come Fossacesia o Val di Sangro, che eventualmente giocherebbe al Biondi pur conservando il proprio nome per una stagione. A questa strada, comunque, non si punterà prima della scadenza di giovedì, alla quale attualmente si guarda con l’ottimismo ai minimi termini: quasi come quando si aspettava l’esclusione ufficiale dalla Lega Pro. Il miracolo deve concretizzarsi a breve con lo “zio d’America” che venga a fare il salvatore della patria, e faccia da traino a chi, seppur con minor disponibilità, è intenzionato a sostenere la nuova Pro Lanciano. Il rinnovato club rossonero partirebbe sì in grande ritardo per l’allestimento della squadra, la preparazione e ogni genere di questione logistica, ma comunque avrebbe una discreta base di idee sulla quale costruire la stagione. Difficile ipotizzare una formazione ambiziosa capace di lottare per il salto di categoria: più probabile che si costruisca un organico che punti a mantenere la categoria in attesa di tempi (e risorse) migliori. Del resto, se dovesse concretizzarsi il miracolo serie D, bisognerà fare i conti con una serie di realtà che hanno già programmato un campionato di vertice. Le idee per la Pro Lanciano da offrire i tifosi ci sono: sarebbe innanzitutto una squadra con una buona presenza di giovani da minutaggio, per i quali ci sarebbero diversi accordi con ragazzi in attesa di vedere se si concretizza il progetto. Under a parte, si punterebbe anche a un giocatore d’esperienza in grado di mettere in campo doti tecniche e carisma: il sogno proibito, in tal caso, sarebbe quello di riportare Manolo Pestrin, svincolato dopo l’ultima stagione con la Salernitana. Al 37enne centrocampista romano, che ha collezionato oltre 70 presenze in rossonero tra il 2000 e il 2003, verrebbe assegnata anche la fascia da capitano. Ma per convincere Pestrin a tornare a Lanciano deve prima arrivare lo “zio d’America” che garantisca la serie D.

Andrea Rapino

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