OGGI C'E' IL BENEVENTO
Tegola Pescara, Capone ko rischia due mesi di stop
Frattura della base del quinto metatarso per l’attaccante che dovrà operarsi. Fuori uso anche Antonucci, Pillon pronto a ridisegnare il tridente offensivo
PESCARA. Una brutta notizia sconquassa i piani di battaglia del Pescara per la sfida di oggi (ore 15) contro il Benevento. Christian Capone durante l’allenamento di ieri ha riportato la frattura della base del quinto metatarso del piede sinistro.
L’attaccante in prestito dall’Atalanta è stato subito sottoposto agli esami strumentali che hanno riscontrato il grave infortunio. Il 19enne di Vigevano dovrà essere operato. I tempi di recupero, in questi casi, sono di circa due mesi. Capone adesso dovrebbe rientrare a Bergamo e l’Atalanta, club che detiene il cartellino, nelle prossime ore deciderà dove far operare l’esterno offensivo classe 1999. Anche altri biancazzurri in passato hanno patito lo stesso infortunio, come Caprari e Mandragora. In questi due casi i tempi di recupero furono leggermente più brevi.
Bepi Pillon, dunque, dovrà fare a meno dell’esterno d’attacco per diverso tempo. Non solo Capone è ko. Anche Antonucci è indisponibile per oggi, visto che ha riportato una lesione di primo grado al vasto mediale ed è uscito malconcio dalla gara di Padova. Per la sfida contro il Benevento, quindi, Pillon avrà diversi problemi per quanto riguarda il tridente offensivo. Senza Capone e Antonucci, infatti, l’allenatore di Preganziol potrebbe riportare Mancuso sulla fascia destra, Marras a sinistra e al centro dell’attacco piazzare uno tra Monachello e Cocco.
Al momento è questa la strada più percorribile, ma lo stratega biancazzurro potrebbe sorprendere gli avversarsi confermando Mancuso punta centrale, con Marras e Del Sole esterni. A centrocampo, invece, Brugman non è al meglio ma per oggi sarà in perfette condizioni e si prenderà il suo solito posto in cabina di regia, supportato da Machin e Memushaj mezze ali. Per quest’ultimo sarà una gara particolare. Il centrocampista albanese l’anno scorso è stato voluto fortemente da Marco Baroni a Benevento ed era stato ceduto dal Delfino per circa 700.000 euro. Dodici mesi non facilissimi, con appena 17 presenze e 1.260’ giocati. Il Pescara in estate lo ha ripreso a titolo definitivo accollandosi l’oneroso contratto (poco meno di un milione di euro per i prossimi due anni) spalmandolo fino al 2022. Un epilogo che l’ex capitano ha voluto fortemente e domani farà di tutto per farsi rimpiangere dalla sua vecchia società. L’altro ex è Andrew Gravillon, punto fermo della difesa pescarese e pupillo di Pillon. Il centrale difensivo, nato nella Guadalupa il 5 febbraio del 1998, è arrivato in Abruzzo a gennaio e fu il primo acquisto del mercato invernale. A Benevento, in serie A, nella prima parte di stagione ha trovato poco spazio (2 presenze) e così è sbarcato in riva all’Adriatico dimostrando tutto il suo valore. Sulla sponda sannita, invece, il grande ex è il tecnico Cristian Bucchi, che ha chiuso la carriera da calciatore a Pescara e ha iniziato quella da allenatore prima con la Primavera e, poi, nel marzo 2013, in seguito all'esonero di Bergodi, in serie A, da allenatore della prima squadra.
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