Un brutto Lanciano sconfitto e contestato
Subisce due volte la Ternana e non trova la forza di reagire, è il terzo ko casalingo.
LANCIANO. La peggiore Virtus della stagione perde con merito contro la Ternana, subendo la prima vera contestazione da parte dei tifosi, inviperiti per l’ennesima prova casalinga da dimenticare. E’ il terzo ko patito al Biondi dai rossoneri.
Le cifre, del resto, parlano chiaro, se è vero che nelle sei partite interne sin qui disputate, la Virtus ha racimolato appena cinque punti, conquistando in trasferta (dove è tuttt’ora imbattuta) i restanti otto. E’ vero che di fronte aveva la vice-capolista del girone, ma la prova offerta contro gli umbri, falcidiati peraltro dalle assenze, è stata tutta da dimenticare, come hanno del resto onestamente ammesso, in sala stampa, gli stessi interessati diretti. Un’ammissione che non risolve il problema di una squadra che fatica tantissimo a trovare la via del gol, pagando a caro prezzo la prima occasione negativa, sia essa una rete subita o un’espulsione.
Stavolta poi, a differenza delle precedenti, non c’è stata nemmeno la reazione rabbiosa che, in circostanze analoghe, le aveva consentito di raddrizzare la situazione o, quantomeno, di evitare i fischi e gli improperi da parte dei supporters (pochini, per la verità).
Contestazione proseguita poi nello spiazzo antistante lo stadio dove, a lungo, alcune centinaia di persone hanno atteso l’uscita di tecnico e giocatori, gridando loro di tutto, mentre alla famiglia Maio veniva chiesto il blocco degli stipendi.
Clima incandescente che almeno per ora non sembra però preludere a possibili avvicendamenti tecnici, anche se in tribuna non è passata inosservata la presenza di Di Mascio e Giorgini.
Sulla gara, invece, meglio stendere un velo pietoso: il 4-4-2 di Pagliari, al di là di tre conclusioni di poco fuori, ha creato ben pochi grattacapi alla Ternana, che una volta in vantaggio, non ha avuto difficoltà a portare a casa il risultato, complice la sterile reazione avversaria.
I Maio delusi: «Ma Pagliari non è in discussione»
L’allenatore ammette: critiche giuste dai tifosi
LANCIANO. In due fanno poco più di cinquant’anni, Valentina e Guglielmo Maio, rispettivamente presidente e vice della Virtus Lanciano. Un’età che non impedisce loro di affrontare col piglio giusto l’assedio dei cronisti in attesa, in sala stampa. Scontata, la prima domanda, rivolta alla signora Turchi. Altrettanto la sua risposta. «Mister Pagliari? Ad oggi non è assolutamente in discussione, anche se ci spiace molto che l’ottimo rapporto esistente tra lui ed i tifosi stia subendo delle incrinazioni. Noi però», continua Valentina Maio, «siamo abituati a ragionare con la nostra testa, e come accadde un anno fa con Di Francesco, preferiamo cercare tutti assieme la soluzione del problema, fermo restando che anch’io, al pari del pubblico, sono rimasta delusa dall’odierna prestazione».
Più duro il fratello maggiore Guglielmo, che afferma: «Prestazione disastrosa, la nostra, per la quale ci scusiamo con chi, come noi, è stato costretto ad assistervi. Purtroppo non è l’unica volta che accade, almeno qui al Biondi, ed a questo punto non so più cosa pensare. Siamo arrabbiati e delusi, e sicuramente ci faremo sentire, in settimana».
Qualcuno lo stuzzica ricordandogli il caso Bolic. Immediata, quanto dura, la replica: «Il giocatore è un nostro tesserato e in quanto tale deve rispettare le regole. Giovedì scorso non lo ha fatto, ed il suo comportamento verrà punito, essendo stufi di certi atteggiamenti. Stiamo valutando infatti se ci siamo i presupposti per ottenere la rescissione del contratto».
Laconico il commento del tecnico rossonero Dino Pagliari: «C’è poco da dire, ad un primo tempo discreto, condizionato dall’eurogol di Concas, è seguita una ripresa da dimenticare, acuita dall’espulsione di Di Cecco. La contestazione dei tifosi? Credo dopo una partita del genere ci possa stare tutta».
Le cifre, del resto, parlano chiaro, se è vero che nelle sei partite interne sin qui disputate, la Virtus ha racimolato appena cinque punti, conquistando in trasferta (dove è tuttt’ora imbattuta) i restanti otto. E’ vero che di fronte aveva la vice-capolista del girone, ma la prova offerta contro gli umbri, falcidiati peraltro dalle assenze, è stata tutta da dimenticare, come hanno del resto onestamente ammesso, in sala stampa, gli stessi interessati diretti. Un’ammissione che non risolve il problema di una squadra che fatica tantissimo a trovare la via del gol, pagando a caro prezzo la prima occasione negativa, sia essa una rete subita o un’espulsione.
Stavolta poi, a differenza delle precedenti, non c’è stata nemmeno la reazione rabbiosa che, in circostanze analoghe, le aveva consentito di raddrizzare la situazione o, quantomeno, di evitare i fischi e gli improperi da parte dei supporters (pochini, per la verità).
Contestazione proseguita poi nello spiazzo antistante lo stadio dove, a lungo, alcune centinaia di persone hanno atteso l’uscita di tecnico e giocatori, gridando loro di tutto, mentre alla famiglia Maio veniva chiesto il blocco degli stipendi.
Clima incandescente che almeno per ora non sembra però preludere a possibili avvicendamenti tecnici, anche se in tribuna non è passata inosservata la presenza di Di Mascio e Giorgini.
Sulla gara, invece, meglio stendere un velo pietoso: il 4-4-2 di Pagliari, al di là di tre conclusioni di poco fuori, ha creato ben pochi grattacapi alla Ternana, che una volta in vantaggio, non ha avuto difficoltà a portare a casa il risultato, complice la sterile reazione avversaria.
I Maio delusi: «Ma Pagliari non è in discussione»
L’allenatore ammette: critiche giuste dai tifosi
LANCIANO. In due fanno poco più di cinquant’anni, Valentina e Guglielmo Maio, rispettivamente presidente e vice della Virtus Lanciano. Un’età che non impedisce loro di affrontare col piglio giusto l’assedio dei cronisti in attesa, in sala stampa. Scontata, la prima domanda, rivolta alla signora Turchi. Altrettanto la sua risposta. «Mister Pagliari? Ad oggi non è assolutamente in discussione, anche se ci spiace molto che l’ottimo rapporto esistente tra lui ed i tifosi stia subendo delle incrinazioni. Noi però», continua Valentina Maio, «siamo abituati a ragionare con la nostra testa, e come accadde un anno fa con Di Francesco, preferiamo cercare tutti assieme la soluzione del problema, fermo restando che anch’io, al pari del pubblico, sono rimasta delusa dall’odierna prestazione».
Più duro il fratello maggiore Guglielmo, che afferma: «Prestazione disastrosa, la nostra, per la quale ci scusiamo con chi, come noi, è stato costretto ad assistervi. Purtroppo non è l’unica volta che accade, almeno qui al Biondi, ed a questo punto non so più cosa pensare. Siamo arrabbiati e delusi, e sicuramente ci faremo sentire, in settimana».
Qualcuno lo stuzzica ricordandogli il caso Bolic. Immediata, quanto dura, la replica: «Il giocatore è un nostro tesserato e in quanto tale deve rispettare le regole. Giovedì scorso non lo ha fatto, ed il suo comportamento verrà punito, essendo stufi di certi atteggiamenti. Stiamo valutando infatti se ci siamo i presupposti per ottenere la rescissione del contratto».
Laconico il commento del tecnico rossonero Dino Pagliari: «C’è poco da dire, ad un primo tempo discreto, condizionato dall’eurogol di Concas, è seguita una ripresa da dimenticare, acuita dall’espulsione di Di Cecco. La contestazione dei tifosi? Credo dopo una partita del genere ci possa stare tutta».