Un grande Siviglia Wearsbanca Milano

Tucker e Tskitishvili trascinano i teramani alla seconda vittoria di fila

IL TABELLINO

ARMANI JEANS - SIVIGLIA WEAR:   
79 - 84
ARMANI JEANS MILANO: Sesay 19, Gaines 10, Toure 6, Bulleri 8, Aradori 2, Shaw 6, Marelli ne, Watson 6, Vukcevic 14, Enzo ne, Gentile, Gadson 8. Allenatore: Markovski.
SIVIGLIA WEAR TERAMO: Yasakov ne, Brown 3, Valentino ne, Tucker 24, Poeta 11, Yango 10, Powell 15, Marzoli ne, Lulli, Carra 4, Tskitishvili 17, Iannilli ne, Patanè ne. Allenatore: Bianchi.
ARBITRI: Pozzana, Mattioli, Longhi.
NOTE: parziali: 1º quarto 20-24, 2º quarto 23-20, 3º quarto 21-16, ultimo quarto 16-24. Tiri da due punti: Armani Jeans 24-26, Siviglia Wear 24-45; tiri da tre punti: Armani Jeans 9-27, Siviglia Wear 4-14; totale tiri: Armani Jeans 33-73, Siviglia Wear 28-59. Falli: Armani Jeans 26 fatti e 19 subiti; Siviglia Wear 19 fatti e 26 subiti. Uscito per cinque falli: Watson al 39’19”. Spettatori: 3.200.

MILANO. L’abbraccio al centro del campo. Antonetti che quasi passa sulla testa di Adriano Galliani per tuffarsi nella bolgia biancorossa. Sono i due flash dell’impresa compiuta dal Siviglia Wear Teramo a Milano, nell’anticipo del terzo turno del campionato di della Lega-A.

Il +5 conclusivo (79-84) è strameritato. E all’Armani Jeans non basta l’assenza di Danilo Gallinari, infortunato, come giustificazione. Il risultato non fa una grinza, il trionfo biancorosso è del tutto legittimo.
Sarà l’atmosfera di Milano, sarà la sbornia presa a spese della Lottomatica Roma (prima vittoria in campionato), sta di fatto che l’impatto del Siviglia Teramo con la partita non è dei migliori.

Quattro uomini del quintetto base (Poeta, Lulli, Tucker e Brown) hanno le mani intorpidite. Per fortuna, in campo c’è anche un mostro chiamato Tskitishvili. Il numero 15 biancorosso schiaccia e fa punti a ripetizione (11 nella prima frazione), annullando così il tentativo di fuga dell’Armani Jeans.

L’ex Nba surclassa Shaw sotto le plance e ribalta il risultato: 10-14 a 3’25”.
La rotazione degli uomini porta in campo anche Carra e Yango, che griffano il 15-19 a 1’25”. A quel punto si scatena Tucker, fino ad allora tutt’altro che brillante. E’ sua la tripla del 17-24. Bulleri da due (in un primo momento era sembrato da tre) chiude il primo quarto: 19-24 per il Siviglia Wear. a serata comincia a tingersi di rosa.

Milano, ovviamente, non ci sta. E agguanta il pari a 8’24” con una bomba di Sesay. Bianchi rimette in campo Poeta e Brown. Quest’ultimo ripaga la fiducia con un millimetrico tiro da tre con il canestro illuminato per il tempo scaduto: 24-27. Il play, invece, subito dopo fallisce due tiri liberi.

La partita si fa più interessante, seppur condita da troppi errori, perché procede punto a punto. Si registra un altro vantaggio dei biancorossi (28-29, due liberi di Tucker) prima dell’allungo dei lombardi.
 Sotto di sei (36-30) a 4’27”, Bianchi chiede il time out per riordinare le idee e per spezzare la fase magica degli avversari. Saggia mossa.

La lunga rincorsa, caratterizzata anche da qualche (inevitabile) ruzzolone, diventa magia proprio allo scadere, quando Poeta, galleggiando nell’aria rarefatta del PalaLido, firma il 42-44. Le statistiche esaltano Skita, miglior marcatore con 15 punti, ma sottolineano la supremazia dei meneghini nei rimbalzi: 21 contro 16. Da tenere d’occhio anche le percentuali nei tiri dalla lunga distanza: 45 per cento Milano e 29 per cento Teramo.

Trascinata da Vukcevic e favorita dal rinnovato torpore teramano, l’Armani Jeans trova il pari (50-50) con Shaw e un significativo vantaggio (61-56 a 2’44”) grazie a Sesay. E’ un +5 che ribalta il -5 (42-47) di inizio terzo quarto. Poeta ha il fiatone e, dopo una stoppata e una palla persa in favore di Bulleri, viene rimpiazzato da Carra.

Nell’ultimo quarto, è proprio l’ex atleta della Reggiana a riportare il Teramo in vantaggio (66-67), subito imitato da Powell (68-70). A 5’27” è di nuovo pareggio: 70-70 (Gaines).
Quando il cronometro indica che mancano 1’45” alla fine, il Siviglia ha due lunghezze di vantaggio da difendere: 75-77. Un tesoro di inestimabile valore, a ben guardare.

Il pericolo pubblico numero uno rispone al nome di Gaines. Ma c’è anche Watson da tener d’occhio. E’ lui, un istante prima di commettere il quinto fallo, che porta lo score sul 79-80. In quel momento, quando il PalaLido pregusta una perentoria rimonta, esce fuori il grande, grandissimo cuore del Siviglia.

Powell e Tskitishvili, implacabili dalla lunetta, aggiungono un mattoncino dopo l’altro fino a tirare su un maestoso grattacielo: 79-84. La battaglia finale sotto il canestro dei teramani è da consegnare ai posteri. Tutti vogliono la palla, la piglia Skita. La piglia il Siviglia Wear Teramo.
 E domenica la sfida casalinga con il Napoli.