Botto esplode e gli rompe la clavicola

Nereto, anziano ferito. In ospedale anche giovani di Atri e Giulianova
TERAMO. In provincia di Teramo è stata una notte tutto sommato tranquilla, quella del primo dell'anno, sul fronte dei botti. Il bilancio parla di tre feriti degni di nota. Quello che ha rischiato di più è un uomo di 65 anni di Torano Nuovo, rimasto ferito il 31 dicembre poco prima di mezzanotte da un fuoco d'artificio, forse illegale, che gli è scoppiato all'altezza della spalla mentre stava festeggiando in casa di familiari a Nereto. Nella deflagrazione dell'ordigno l'uomo ha riportato la frattura scomposta del collo della clavicola destra, ferite alla mano sinistra ed ustioni al volto. Trasportato dapprima all'ospedale Val Vibrata di Sant'Omero, il 65enne è stato poi trasferito in quello di Giulianova. La prognosi è di 30 giorni.
La mania dei petardi aveva fatto registrare un ferito già alle 19,30 dell'ultimo dell'anno. Un botto è esploso in mano a I.L., 30 anni, di Atri, che ha dovuto farsi soccorrere al San Liberatore per ustioni e lesioni a una mano, giudicate guaribili in 30 giorni. Poco dopo mezzanotte, invece, un 21enne di Giulianova, P.L., è stato portato al pronto soccorso del Maria Santissima dello Splendore con ustioni lievi al volto e a una mano.
A Teramo capoluogo non si sono registrati feriti. Merito dell'ordinanza anti-botti del sindaco Maurizio Brucchi, emanata per la prima volta sul modello di Torino, che minacciava multe da 500 euro ai trasgressori? In parte sì, perché i tanti andati ad assistere al Capodanno in piazza, sapendo che in centro ci sarebbero stati controlli, hanno evitato di sparare fuochi e petardi. Ma anche in periferia, dove i controlli non c'erano, si è sparato molto meno che in passato, complice la crisi economica.
Ciò non toglie che di botti illegali continuino a circolarne tanti. Lo conferma l'operazione condotta giorni fa dalla compagnia di Giulianova della guardia di finanza, che ha individuato nel territorio di Notaresco, alla periferia del paese, un casolare abbandonato che da qualche giorno era interessato da un insolito via-vai di persone. I militari, dopo aver operato anche degli appostamenti, hanno ispezionato il luogo e trovato all'interno del casolare numerosi cartoni contenenti fuochi pirotecnici di produzione cinese, risultati essere pericolosi esplosivi di quarta e quinta categoria. C'erano diverse tipologie di botti, tra cui i famigerati "spread", molto richiesti dal mercato clandestino. Sono stati sequestrati, per essere poi distrutti, circa settemila pezzi. Le indagini della Finanza proseguono per individuare i responsabili dell'illecito commercio. (red.te)
La mania dei petardi aveva fatto registrare un ferito già alle 19,30 dell'ultimo dell'anno. Un botto è esploso in mano a I.L., 30 anni, di Atri, che ha dovuto farsi soccorrere al San Liberatore per ustioni e lesioni a una mano, giudicate guaribili in 30 giorni. Poco dopo mezzanotte, invece, un 21enne di Giulianova, P.L., è stato portato al pronto soccorso del Maria Santissima dello Splendore con ustioni lievi al volto e a una mano.
A Teramo capoluogo non si sono registrati feriti. Merito dell'ordinanza anti-botti del sindaco Maurizio Brucchi, emanata per la prima volta sul modello di Torino, che minacciava multe da 500 euro ai trasgressori? In parte sì, perché i tanti andati ad assistere al Capodanno in piazza, sapendo che in centro ci sarebbero stati controlli, hanno evitato di sparare fuochi e petardi. Ma anche in periferia, dove i controlli non c'erano, si è sparato molto meno che in passato, complice la crisi economica.
Ciò non toglie che di botti illegali continuino a circolarne tanti. Lo conferma l'operazione condotta giorni fa dalla compagnia di Giulianova della guardia di finanza, che ha individuato nel territorio di Notaresco, alla periferia del paese, un casolare abbandonato che da qualche giorno era interessato da un insolito via-vai di persone. I militari, dopo aver operato anche degli appostamenti, hanno ispezionato il luogo e trovato all'interno del casolare numerosi cartoni contenenti fuochi pirotecnici di produzione cinese, risultati essere pericolosi esplosivi di quarta e quinta categoria. C'erano diverse tipologie di botti, tra cui i famigerati "spread", molto richiesti dal mercato clandestino. Sono stati sequestrati, per essere poi distrutti, circa settemila pezzi. Le indagini della Finanza proseguono per individuare i responsabili dell'illecito commercio. (red.te)
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