Carabinieri, 118 “codici rossi” da gennaio
Ogni tre giorni l’Arma è intervenuta d’urgenza per episodi che rischiavano di sfociare in femminicidio: operati 32 arresti
TERAMO. Un “codice rosso”, ovvero un intervento urgente di magistratura e carabinieri su situazioni di violenza domestica e/o di genere che minacciano di sfociare in femminicidio, ogni tre giorni scarsi. A rendere l’idea della diffusione del fenomeno nel nostro territorio arriva questo dato agghiacciante, fornito dal comando provinciale dell’Arma in una nota diffusa alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Si legge nella nota: «Nel corso del 2024 i carabinieri di Teramo hanno proceduto per 118 “Codici rossi”, che hanno generato il medesimo numero di denunce all’autorità giudiziaria. Inoltre nello specifico settore sono stati operati 32 arresti (considerando sia quelli in flagranza sia quelli su ordine dell’autorità giudiziaria) ed eseguiti 39 divieti di avvicinamento disposti dall’autorità giudiziaria, 24 allontanamenti dalla casa familiare e 8 ammonimenti». Ovviamente ai numeri dell’Arma, per avere un quadro completo, andrebbero aggiunti quelli della questura. Va ricordato che il “codice rosso” è una misura che prevede l'introduzione di una corsia veloce e preferenziale per le denunce e le indagini riguardanti casi di violenza domestica e di genere: la polizia giudiziaria, una volta acquisita la notizia di reato, riferisce immediatamente al pubblico ministero, anche in forma orale. Il pm, entro tre giorni dall'iscrizione della notizia di reato, deve assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato, per poi decidere se procedere con arresti o altri provvedimenti.
Il comando provinciale sottolinea nella nota di essere, «come peraltro l’intera istituzione, da sempre a fianco delle donne maltrattate. A Teramo diversi militari tra cui anche personale femminile ha frequentato degli importanti e selettivi corsi presso l’Isti (Istituto superiore tecniche investigative), organizzati dal Comando generale dell’Arma dei carabinieri e tenuti da ufficiali e sottufficiali del Racis (Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche), magistrati, docenti universitari, esercenti professioni sanitarie (psichiatri, psicologi, etc), che hanno consentito di specializzare dei carabinieri nel delicato e importante settore».(d.v.)
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