Cocaina, 100 nomi in mano ai carabinieri
Convocati in caserma i clienti teramani del poliziotto e del calciatore arrestati
TERAMO. Si indaga nella città che conta. I carabineri del reparto operativo stanno scandagliando la lista dei clienti del poliziotto arrestato mercoledì all'alba. Sono proprio le loro testimonianze, oltre ad intercettazioni, filmati e foto che hanno inchiodato Ottavio Papilj poliziotto teramano 41enne. Insieme al poliziotto di quartiere, in servizio ad Ancona, sono stati arrestati la compagna Alessia Di Eugenio, teramana di 31 anni e Claudio Saccia, 30enne giuliese, rom e calciatore. I tre sono accusati di aver messo in piedi un giro di spaccio che si espandeva in tutta la provincia di Teramo per almeno cinque anni e nel capoluogo per due. Un giro fruttuoso, visto che Papilj, che conduceva una vita molto agiata, era riuscito a comprarsi anche una villa alle porte di Teramo.
LE TESTIMONIANZE. Erano decine gli acquirenti che si rivolgevano al poliziotto - molti fissavano anche appuntamenti via telefono - e arrivavano a comprare da uno a quattro grammi di coca al giorno, per una spesa fino a 400 euro. E sarebbe stato proprio un acquirente, ridotto sul lastrico per i debiti contratti per acquistare la cocaina, a mettere i carabinieri - agli ordini del capitano Nazario Giuliani e coordinati dal pm Laura Colica - sulla pista giusta. Si tratterebbe di un commerciante teramano che ha dovuto chiudere la propria attività, fino a qualche tempo fa fiorente. Il meccanismo, secondo la ricostruzione dei carabinieri, era così articolato: Saccia riforniva di droga il poliziotto che, con la convivente, la conservava in casa propria e poi la spacciava in giro per locali notturni. Non a caso i carabinieri citano un frase riportata nella misura cutelare, dove si dice che si vedeva Papilj «girare per i locali di Teramo con la cocaina in tasca, sempre pronto allo spaccio con il marsupio al seguito e ad entrare in competizione con altri grossi spacciatori del luogo».
I clienti sarebbero più di cento e molti sono commercianti e liberi professionisti. Le indagini sono iniziate a marzo con appostamenti, pedinamenti, intercettazioni e rapporti filmati. E dall'attività investigativa risulterebbe che il poliziotto induceva i propri clienti a non uscire dal giro e a consumare sempre più droga, tant'è che l'operazione è stata chiamata dai carabinieri «Sanguisuga». Inoltre pare anche che Papilj tagliasse la cocaina con una gran quantità di mannite, per massimizzare i profitti della droga fornitagli, perlomeno negli ultimi due anni, da Saccia, che fino al maggio scorso ha anche giocato nel campionato di Eccellenza, nel Cologna Paese. Lo stesso Saccia, un anno fa, è stato condannato in primo grado a 11 anni per spaccio.
GLI INTERROGATORI. E oggi, davanti al gip Giovanni Cirillo, si svolgeranno a Castrogno gli interrogatori dei tre arrestati. Papilj è difeso dall'avvocato Gennaro Lettieri, Alessia Di Eugenio da Federica Benguardato e Claudio Saccia da Piergiuseppe Sgura. L'agente, è ora rinchiuso nel carcere di Teramo in isolamento ma, dopo l'interrogatorio, sarà trasferito per motivi di sicurezza nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
LE TESTIMONIANZE. Erano decine gli acquirenti che si rivolgevano al poliziotto - molti fissavano anche appuntamenti via telefono - e arrivavano a comprare da uno a quattro grammi di coca al giorno, per una spesa fino a 400 euro. E sarebbe stato proprio un acquirente, ridotto sul lastrico per i debiti contratti per acquistare la cocaina, a mettere i carabinieri - agli ordini del capitano Nazario Giuliani e coordinati dal pm Laura Colica - sulla pista giusta. Si tratterebbe di un commerciante teramano che ha dovuto chiudere la propria attività, fino a qualche tempo fa fiorente. Il meccanismo, secondo la ricostruzione dei carabinieri, era così articolato: Saccia riforniva di droga il poliziotto che, con la convivente, la conservava in casa propria e poi la spacciava in giro per locali notturni. Non a caso i carabinieri citano un frase riportata nella misura cutelare, dove si dice che si vedeva Papilj «girare per i locali di Teramo con la cocaina in tasca, sempre pronto allo spaccio con il marsupio al seguito e ad entrare in competizione con altri grossi spacciatori del luogo».
I clienti sarebbero più di cento e molti sono commercianti e liberi professionisti. Le indagini sono iniziate a marzo con appostamenti, pedinamenti, intercettazioni e rapporti filmati. E dall'attività investigativa risulterebbe che il poliziotto induceva i propri clienti a non uscire dal giro e a consumare sempre più droga, tant'è che l'operazione è stata chiamata dai carabinieri «Sanguisuga». Inoltre pare anche che Papilj tagliasse la cocaina con una gran quantità di mannite, per massimizzare i profitti della droga fornitagli, perlomeno negli ultimi due anni, da Saccia, che fino al maggio scorso ha anche giocato nel campionato di Eccellenza, nel Cologna Paese. Lo stesso Saccia, un anno fa, è stato condannato in primo grado a 11 anni per spaccio.
GLI INTERROGATORI. E oggi, davanti al gip Giovanni Cirillo, si svolgeranno a Castrogno gli interrogatori dei tre arrestati. Papilj è difeso dall'avvocato Gennaro Lettieri, Alessia Di Eugenio da Federica Benguardato e Claudio Saccia da Piergiuseppe Sgura. L'agente, è ora rinchiuso nel carcere di Teramo in isolamento ma, dopo l'interrogatorio, sarà trasferito per motivi di sicurezza nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
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