«Così ho sconfitto tre volte il cancro»

Osvaldo Diomede, ex dipendente comunale, in otto anni ha superato tumori al colon, al fegato e a un polmone
ROSETO. Tre tumori sconfitti in otto anni. Un uomo forte, tenace, che ha combattuto per tre volte contro il “male del secolo” e per tre volte ha vinto. E’ una storia di caparbietà quella di Osvaldo Diomede, rosetano di 79 anni, ex dipendente comunale, che otto anni fa, nel 2010, ha scoperto di avere un tumore al colon. «Era agosto», racconta Diomede, «mi sentivo molto stanco e allora decisi di fare una serie di accertamenti. Dopo molti esami è uscito fuori questo tumore al colon. Ringrazio il dottor Diodoro Guerrucci che mi ha seguito in questo difficile percorso». In sei mesi otto cicli di chemioterapia con la dottoressa Ester Pasqualoni (uccisa barbaramente lo scorso anno) a Giulianova, per cercare di debellare il cancro: Diomede non perde la speranza, è un uomo con un fisico forte, e la malattia sparisce, almeno per il momento.
Nel 2013, però, di nuovo un esito amaro. C’è un altro tumore, questa volta al fegato. Altri otto cicli di chemio preventiva, poi l’operazione al policlinico Sant’Orsola di Bologna con il professor Francesco Minni e la sua equipe, e di nuovo otto cicli di chemioterapia. E’ dura, ma Diomede non dispera e affronta con determinazione la cura, riuscendo per la seconda volta in pochi anni a sconfiggere il cancro. Quando il peggio sembra ormai passato ecco un’altra notizia amara per Diomede pochi mesi fa: adenocarcinoma primitivo polmonare del lobo superiore destro, non una recidiva dunque ma un nuovo tumore. Diomede si affida alla chirurgia toracica di Pescara, facendosi operare da Carlo D’Angelo e, per la terza volta in 8 anni, sconfigge il male , e in questa occasione non è stata necessaria neanche la chemio.
«Devo ovviamente fare dei controlli ogni sei mesi», precisa Diomede, «ma ora posso dire che sto bene. Il mio fisico ha reagito benissimo, ma sono stato forte soprattutto a livello mentale, non ho mai perso la speranza di guarire. Devi essere combattivo fino alla fine. Mi rivolgo a tutti quelli che ora vivono la situazione in cui io sono passato e spero, con questa mia testimonianza, di aiutarli. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i dottori che mi hanno seguito in questi anni difficili, tra cui anche l’oncologa Francesca Fabbri dell’ospedale di Giulianova». Diomede infine lancia un appello per le donazioni all’Airc (l’associazione italiana per la ricerca sul cancro). «Mai perdere l’ottimismo», conclude, «invito tutti a fare donazioni all’Airc, ne vale la pena».
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