Due giorni per salvare la stagione ai Prati di Tivo
Nulla di fatto nell’incontro in Provincia, nessuno della Regione si presenta L’appello di Catarra: troviamo subito una soluzione o sarà una sconfitta
TERAMO. Le speranze di salvezza per la stagione sciistica ai Prati di Tivo sono concentrate nei prossimi due giorni. La trattativa intavolata ieri dalla Provincia, su richiesta della Filt Cgil, con il Comune di Pietracamela, la Gran Sasso Teramano Spa proprietaria degli impianti di risalita, la Siget che in passato ne ha curato la manutenzione e gli operatori turistici della zona non è sfociata in un risultato positivo. E' mancata la partecipazione decisiva della Regione, la cui presenza era stata sollecitata dal sindacato - che aveva chiesto la presenza degli assessori Mauro Di Dalmazio e Giandonato Morra - per sbloccare almeno in extremis la gestione di cabinovia, seggiovie e ski lift fermi da settembre.
Il presidente Valter Catarra, impegnato anche nella vertenza di Teramo Lavoro, dopo i colloqui della mattinata e con i lavoratori della Siget in attesa davanti al suo ufficio ha rimandato al pomeriggio una possibile svolta. L'incontro con un rappresentante della Regione è slitatto a oggi o domani e dunque la giornata di ieri si è chiusa con l'ennesimo nulla di fatto. «C'è una nuova volontà di trovare una soluzione», spiega Catarra, «ma abbiamo solo un paio di giorni per salvare almeno in parte la stagione turistica». Per garantire l'apertura delle piste durante le festività natalizie bisogna sciogliere subito il nodo della gestione degli impianti che fino a un paio di mesi fa è stata assicurata dalla Sangritana, società di trasporti lancianese.
La gara indetta della Gran Sasso Teramano, che prevedeva l'affidamento per 5 mesi al costo di 100mila euro, è andata deserta. La società guidata da Marco Bacchion, in base a pareri legali favorevoli, punta sull'assegnazione diretta del servizio con una trattativa privata ma i tempi restano molto stretti. Gli interventi di manutenzione, secondo i tempi stimati dalla Siget, richiedono 45 giorni di lavoro per cui il rischio è che non si arrivi in tempo per Natale. «Se non riusciremo a trovare una soluzione non salterà solo la stagione turistica», fa notare Catarra, «ma sarà decretato il fallimento di un'azione politica e istituzionale trasversale che ha dato il via, dieci anni fa, a un'operazione che avrebbe dovuto segnare il rilancio della montagna teramana». La Filt Cgil, in assenza di una svolta, è pronta a organizzare una clamorosa iniziativa di protesta. «Siamo molto preoccupati», osserva Aurelio Di Eugenio, segretario provinciale Filt, «per i 30 dipendenti della Siget e per tutti gli operatori dell'indotto». La Provincia ha garantito la copertura della cassa integrazione fino al 31 dicembre per i 5 lavoratori della società, ma senza un nuovo gestore il loro futuro è segnato.
Gennaro Della Monica
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