Gasolio annacquato, truffati gli automobilisti
Teramo, auto rovinate anche per dieci euro di carburante. Partono le richieste di risarcimenti
TERAMO. Pieno con l’acqua: sale il numero degli automobilisti teramani beffati e danneggiati dopo aver fatto rifornimento di gasolio in alcuni distributori del capoluogo e delle immediate vicinanze. Dopo il caso della donna rimasta in panne con la Mercedes appena acquistata che ha citato in giudizio la società petrolifera, si scopre che in città negli ultimi mesi sono stati sedici gli automobilisti costretti a fare i conti con le macchine danneggiate.
«La mia Nissan Micra», racconta una donna che ha deciso di chiamare la redazione dopo aver letto l’articolo sulla denuncia alla società petrolifera, «si è fermata appena sono entrata nella superstrada Teramo-mare. Qualche minuto prima avevo messo 10 euro di gasolio. Per queste 10 euro sarò costretta a pagare un danno di circa duemila euro. Quando la macchina ha cominciato a “singhiozzare” inizialmente non capivo che cosa fosse successo. Poi il meccanico mi ha detto che c’era acqua nel serbatoio, gasolio con acqua. Sono andata dal gestore del distributore e lui mi ha detto che per ottenere il risarcimento bisogna riempire un modulo. Ma nel frattempo io con la macchina devo spostarmi per lavoro e quindi sarò costretta a farla riparare a mie spese. Poi ho letto sul vostro giornale la notizia della donna che ha deciso di citare in giudizio la società petrolifera. Molto probabilmente anch’io farò la stessa cosa».
E che il numero degli automobilisti danneggiati dal pieno con l’acqua sia alto lo dimostrano le decine di telefonate di “vittime” arrivate in questi giorni all’avvocato Paola Petrella, che assiste la donna che ha deciso di rivolgersi al tribunale per chiedere il risarcimento di seimila euro di danni provocati alla sua Mercedes. E sfiora un danno di circa quattromila euro la Golf acquistata da meno di un anno di un professionista teramano, che qualche settimana fa è rimasto in panne dopo aver messo trenta euro di gasolio. «Ero ripartito da meno di dieci minuti», racconta l’uomo, «quando la mia auto ha cominciato a singhiozzare. Ho intuito subito quello che poteva essere successo, visto che di motori ne capisco qualcosa. Ho chiamato un meccanico e da lui ho avuto la conferma. C’era acqua nel serbatoio, una bella quantità d’acqua, che aveva mandato in tilt il motore. Morale della favola? Un danno da circa tremila euro. Sono andato dal gestore del distributore che mi ha detto di riempire un modulo e di inviarelo alla società petrolifera. Nel frattempo, visto che la macchina mi serve, sono stato costretto a farla riparare e ad anticipare di tasca mia. Ora attendo il risarcimento, ma probabilmente anch’io mi rivolgerò ad un legale per citare in giudizio la società».
E’ probabile, dunque, che dopo la citazione fatta dalla donna proprietaria della Mercedes, nei prossimi giorni al tribunale arrivino altre citazioni per chiedere il risarcimento dei danni provocati dal pieno con l’acqua.
«La mia Nissan Micra», racconta una donna che ha deciso di chiamare la redazione dopo aver letto l’articolo sulla denuncia alla società petrolifera, «si è fermata appena sono entrata nella superstrada Teramo-mare. Qualche minuto prima avevo messo 10 euro di gasolio. Per queste 10 euro sarò costretta a pagare un danno di circa duemila euro. Quando la macchina ha cominciato a “singhiozzare” inizialmente non capivo che cosa fosse successo. Poi il meccanico mi ha detto che c’era acqua nel serbatoio, gasolio con acqua. Sono andata dal gestore del distributore e lui mi ha detto che per ottenere il risarcimento bisogna riempire un modulo. Ma nel frattempo io con la macchina devo spostarmi per lavoro e quindi sarò costretta a farla riparare a mie spese. Poi ho letto sul vostro giornale la notizia della donna che ha deciso di citare in giudizio la società petrolifera. Molto probabilmente anch’io farò la stessa cosa».
E che il numero degli automobilisti danneggiati dal pieno con l’acqua sia alto lo dimostrano le decine di telefonate di “vittime” arrivate in questi giorni all’avvocato Paola Petrella, che assiste la donna che ha deciso di rivolgersi al tribunale per chiedere il risarcimento di seimila euro di danni provocati alla sua Mercedes. E sfiora un danno di circa quattromila euro la Golf acquistata da meno di un anno di un professionista teramano, che qualche settimana fa è rimasto in panne dopo aver messo trenta euro di gasolio. «Ero ripartito da meno di dieci minuti», racconta l’uomo, «quando la mia auto ha cominciato a singhiozzare. Ho intuito subito quello che poteva essere successo, visto che di motori ne capisco qualcosa. Ho chiamato un meccanico e da lui ho avuto la conferma. C’era acqua nel serbatoio, una bella quantità d’acqua, che aveva mandato in tilt il motore. Morale della favola? Un danno da circa tremila euro. Sono andato dal gestore del distributore che mi ha detto di riempire un modulo e di inviarelo alla società petrolifera. Nel frattempo, visto che la macchina mi serve, sono stato costretto a farla riparare e ad anticipare di tasca mia. Ora attendo il risarcimento, ma probabilmente anch’io mi rivolgerò ad un legale per citare in giudizio la società».
E’ probabile, dunque, che dopo la citazione fatta dalla donna proprietaria della Mercedes, nei prossimi giorni al tribunale arrivino altre citazioni per chiedere il risarcimento dei danni provocati dal pieno con l’acqua.