Giulianova: il padre salva il figlio donandogli un rene
Il ragazzo di 24 anni soffriva di una grave insufficienza renale. Il trapianto è stato eseguito nell’ospedale dell’Aquila
GIULIANOVA. L’amore per un figlio non ha confini e la riconoscenza per il sacrificio cui si sottopone il padre è altrettanto significativa. Questa in sintesi la storia di Gianmarco Aloisi, 24 anni, e del padre Gianluca Aloisi, 53 anni (nessuna parentela con chi scrive, ndr). Il padre ha donato un rene al figlio che per aveva bisogno del trapianto per continuare una vita normale.
La vicenda è iniziata nell’ospedale Mazzini nel dicembre dell’anno scorso. Dalle analisi effettuate veniva evidenziata una grave insufficienza renale. Il caso venne subito preso in mano dal primario di nefrologia Luigi Amoroso che potizzò per il ragazzo il ricorso alla dialisi a vita, una prospettiva inaccettabile per un ragazzo di 24 anni. L’alternativa suggerita dal medico non era che il trapianto, possibilmente da donatore in vita per accelerare la procedura dell’intervento. Il padre Gianluca, assieme alla moglie, si è sottoposto al test della compatibilità che immediatamente è risultato favorevole al 100%.
Ma la pratica, una volta realizzata la fattibilità del trapianto, ha dovuto superare anche l’esame del Tribunale che ha emesso il nulla osta trattandosi di un organo destinato ad una donazione tra padre e figlio. Ricorda Gianluca Aloisi: «Ci siamo sottoposti entrambi ad una miriade di esami e analisi. Alla fine anche il test crossmatch che consente di affermare la possibilità di effettuare il trapianto mediante l’individuazione nel ricevente di anticorpi. Quando mi hanno comunicato che anche questo esame era ok sono stato felicissimo».
A questo punto non restava che decidere il giorno del doppio intervento fissato per la mattina del 27 maggio scorso all’ospedale dell’Aquila. Padre e figlio sono entrati assieme in sala operatoria alle 8. L’espianto del rene di Gianluca è durato complessivamente 4 ore, mentre l’impianto sul figlio Gianmarco è terminato dopo 8 ore. Il tutto seguito dal responsabile dall’unità trapianti dell’ospedale dell’Aquila Francesco Pisani e dal primario di urologia Luigi Di Clemente.
Al risveglio, quasi in contemporanea, Gianmarco ha fissato in volto il genitore sussurrandogli parole dolcissime di gratitudine: «Grazie papà per quello che hai fatto per me». Il padre così commenta: «Spero di aver fatto qualcosa che avrà il suo lieto fine. In ogni caso Gianmarco dovrà sottoporsi spesso a degli esami. Vorrei ringraziare anche i sanitari Daniela Maccarone, Barbara Binda, Laura Lancione, Diana Lupi e tutto lo staff del centro trapianti dell’Aquila oltre a Rossella Malandra e tutto lo staff di nefrologia di Teramo ed in particolare Gabriella Lucidi Pressanti del centro trasfusionale. Sia a Teramo che a L’Aquila ci siamo trovati come a casa nostra». Oggi padre e figlio verranno dimessi.
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