Gli studenti intossicati tornano a Teramo
Stanno bene dopo la gita al Vinitaly. L’università: aspettiamo le analisi, tuteleremo i nostri ragazzi
TERAMO. Sono tornati ieri sera a Teramo i 50 studenti della facoltà di Agraria, 17 dei quali – secondo quanto riferito dalla stessa università, e non 30 come si era pensato all'inizio – rimasti intossicati durante una gita al Vinitaly di Verona. Sulla vicenda indagano i Nas: gli universitari si sono sentiti male nel residence di Sirmione dove erano alloggiati, accusando vomito e dissenteria dopo un pranzo a buffet consumato in un’azienda agricola della zona di Franciacorta, conosciuta in tutto il mondo per la produzione di spumanti pregiati e per la sua Docg. I ragazzi erano accompagnati dal professor Giuseppe Arfelli, presidente del corso di laurea in Viticoltura ed enologia, e la visita rientrava nel progetto formativo in occasione del viaggio didattico organizzato dalla facoltà.
I ragazzi intossicati sono stati ricoverati in quattro ospedali del bresciano e veronese (Gavardo, Desenzano, Montichiari e Peschiera) e dimessi tutti nella giornata di mercoledì. Ieri la comitiva è riuscita a ripartire intorno alle 13.30 decidendo di annullare le due ulteriori tappe previste lungo il viaggio di ritorno (visita ad una distilleria e un’altra cantina). «Stiamo tutti molto meglio», ha raccontato una delle ragazze coinvolte, «siamo stati anche ascoltati dai carabinieri e speriamo si capisca cosa ha scatenato l’intossicazione, soprattutto perché ci ha colpiti in maniera diversa e non tutti con la stessa gravità».
«Ho seguito direttamente gli sviluppi della vicenda e ho parlato con i miei studenti che, fortunatamente, stanno tutti bene», ha dichiarato il preside di Bioscienze e tecnologie agro-alimentari e ambientali Dario Compagnone, «aspetto che i Nas, le Asl di Brescia, Mantova e Verona, oltre all’Ufficio igiene di Salò, ci comunichino quanto prima i risultati delle analisi che sono state immediatamente effettuate, per comprendere che cosa sia effettivamente accaduto e predisporre le azioni conseguenti a tutela dei nostri studenti. Sono molto contrariato oltre che dispiaciuto», ha concluso Compagnone, «che i ragazzi non abbiano potuto completare un progetto formativo che ogni anno, in occasione del Vinitaly, ha permesso ai nostri studenti di acquisire competenze fondamentali per la loro professionalità e di prendere contatti con aziende di settore tra le più prestigiose in Italia e nel mondo». (b.g.)
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