I ricoveri sono in calo, si pensa a riconvertire i reparti Covid 

TERAMO. Il coronavirus allenta, finalmente la presa. I dati degli ultimi giorni mostrano una diminuzione sia dei positivi in isolamento domiciliare che dei ricoverati. Ieri nelle strutture Covid...

TERAMO. Il coronavirus allenta, finalmente la presa. I dati degli ultimi giorni mostrano una diminuzione sia dei positivi in isolamento domiciliare che dei ricoverati.
Ieri nelle strutture Covid erano 162 i degenti, di cui 9 in Rianimazione. Niente a che vedere con i 217 del 9 dicembre o i 223 del 3 dicembre, quando peraltro in Rianimazione c’erano 21 ricoverati.
«Si è ridotta la pressione sui reparti Covid», esordisce Francesco Delle Monache, primario di Medicina e responsabile dei reparti Covid teramani, «questo ci permettere di ricominciare a ragionare sulla graduale riapertura di reparti non Covid per assistere pazienti affetti da altre patologie. In questa seconda ondata abbiamo avuto un numero di positivi tale che ci ha costretto a trasformare in Covid più della metà di letti di medicina». Sono diventati totalmente Covid le Malattie infettive e la Pneumologia del Mazzini, le Medicine e le Rianimazioni degli ospedali di Giulianova e Atri, dove sono stati nei fatti chiusi i reparti chirurgici per recuperare personale e dare un'assistenza adeguata ai degenti. Per dare un’idea della pressione sugli ospedali basta pensare che da ottobre a oggi ci sono stati 946 ricoveri di pazienti positivi. «Ora dobbiamo cominciare a fare il contrario: riaprire gradualmente reparti chiusi. Intanto vediamo di riaprire la Chirurgia ad Atri e poi a Giulianova, se i numeri ce lo permettono», annuncia Delle Monache.
Ma non si può cantare vittoria. «È possibile l’arrivo della terza ondata, come dicono gli esperti del ministero, fra fine gennaio e febbraio. Non possiamo dunque scardinare l’assetto Covid ma dobbiamo rimanere pronti per un’eventuale ulteriore riconversione. Bisogna mettere su un’organizzazione flessibile che ci permettere per ora in tempi rapidi di assicurare assistenza ai malati non Covid».
Il medico spera che la terza ondata non sia imponente come la seconda: «Siamo arrivati a numeri importanti: superando anche i 220 ricoverati. Certamente la provincia di Teramo rispetto alla prima ondata, colpita in maniera più forte. Ora molto dipende da come andranno queste feste: capiremo l'entità della terza ondata e se è possibile recuperare personale per altre attività. Se è ridotta potremmo ripartire bene. L'azienda assolutamente ha l'obiettivo di ripristinare la funzionalità degli ospedali di Atri e Giulianova, un impegno a tornare alla normalità. Ma sui tempi sono i numeri che decidono. L'impegno è a rafforzare i due ospedali fondamentali per la nostra azienda».
Delle Monache lancia un appello anche per le vaccinazioni, rimarcando che la scelta della Asl di Teramo per il “Vaccino day” è un riconoscimento del fatto che finora si è lavorato bene. «I vaccini ci permetteranno di tornare quanto prima alla normalità». L’invito è ad approcciarsi con fiducia: «Il tasso di richiesta dei medici ospedalieri che vogliono vaccinarsi, è alto, e raggiunge percentuali altissime, superiori al 90% per chi lavora nel Covid: gli operatori sanitari si fidano del vaccino e lo vogliono fare. E generalmente i medici sono una popolazione che si vaccina poco».
©RIPRODUZIONE RISERVATA