Il capolinea torna in piazzale Roma
L’Arpa fa marcia indietro Tagliato fuori il paese alto
GIULIANOVA. La montagna ha partorito il topolino: della prevista rivoluzione del traffico pubblico extra-urbano che avrebbe dovuto trovare compimento con il nuovo assetto di piazza Roma poco o nulla viene di fatto realizzato. Esplicito a tale proposito il comunicato agli utenti affisso in questi giorni dalla direzione dell’Arpa: dal piazzale della stazione continueranno a partire tutte le corse dirette a Pescara e Teramo nonché quelle con destinazione L’Aquila e Roma. Analogo discorso, naturalmente, per gli arrivi, con il nuovo terminal di via Gramsci che ospiterà esclusivamente i mezzi provenienti o diretti verso nord, cioè con destinazione Martinsicuro, San Benedetto del Tronto ed Ascoli Piceno.
Si torna all’antico, dunque, e per gli abitanti di Giulianova alta torna ad essere una chimera l’avere a portata di mano un ventaglio più ampio di orari e di destinazioni per i mezzi pubblici. Pescara e le altre località della costa meridionale continueranno a rimanere fuori dalla fruibilità diretta, mentre seguiterà a transitare per il Paese solamente una parte limitata, circa il 40%, delle corse con provenienza o destinazione Teramo. E non solo: i residenti nella zona a nord dell’ospedale si troveranno nuovamente tagliati fuori anche dalla linea di collegamento con il capoluogo teramano, considerato che l’ormai annoso problema del transito per via Bindi impedisce di fatto ai mezzi pubblici di percorrere sia piazza della Libertà sia il tratto settentrionale di via Gramsci, limitando obbligatoriamente il tragitto a via Vittorio Veneto.
Un ritorno all’antico, dunque, in aperto contrasto con il considerevole incremento nelle vendite dei biglietti che si era registrato qualche tempo fa nelle rivendite limitrofe al nuovo terminal di Giulianova Alta, vendite che, in concomitanza con il temporaneo trasferimento in via Gramsci di tutti i capolinea, erano in breve tempo triplicate. Un ritorno all’antico di cui non sembra giovarsi neppure piazzale Roma. Il piazzale antistate la stazione ferroviaria è stato rinnovato in positivo nell’aspetto, ma è ancora prigioniero dei propri consueti problemi nella sostanza: non fosse per pavimentazione, arredi e nuova illuminazione, con i mezzi pubblici di nuovo a manovrare in spazi angusti e ancora tanti, troppi automezzi privati a farne libero utilizzo in barba ai divieti, nulla sembrerebbe veramente cambiato rispetto al passato.
Si torna all’antico, dunque, e per gli abitanti di Giulianova alta torna ad essere una chimera l’avere a portata di mano un ventaglio più ampio di orari e di destinazioni per i mezzi pubblici. Pescara e le altre località della costa meridionale continueranno a rimanere fuori dalla fruibilità diretta, mentre seguiterà a transitare per il Paese solamente una parte limitata, circa il 40%, delle corse con provenienza o destinazione Teramo. E non solo: i residenti nella zona a nord dell’ospedale si troveranno nuovamente tagliati fuori anche dalla linea di collegamento con il capoluogo teramano, considerato che l’ormai annoso problema del transito per via Bindi impedisce di fatto ai mezzi pubblici di percorrere sia piazza della Libertà sia il tratto settentrionale di via Gramsci, limitando obbligatoriamente il tragitto a via Vittorio Veneto.
Un ritorno all’antico, dunque, in aperto contrasto con il considerevole incremento nelle vendite dei biglietti che si era registrato qualche tempo fa nelle rivendite limitrofe al nuovo terminal di Giulianova Alta, vendite che, in concomitanza con il temporaneo trasferimento in via Gramsci di tutti i capolinea, erano in breve tempo triplicate. Un ritorno all’antico di cui non sembra giovarsi neppure piazzale Roma. Il piazzale antistate la stazione ferroviaria è stato rinnovato in positivo nell’aspetto, ma è ancora prigioniero dei propri consueti problemi nella sostanza: non fosse per pavimentazione, arredi e nuova illuminazione, con i mezzi pubblici di nuovo a manovrare in spazi angusti e ancora tanti, troppi automezzi privati a farne libero utilizzo in barba ai divieti, nulla sembrerebbe veramente cambiato rispetto al passato.