Incarico a D’Alberto dall’Anci: si occuperà di immigrazione
Il sindaco: «È un onore, gli enti locali hanno un ruolo strategico nelle politiche per l’integrazione» Nel primo intervento da delegato ricorda le iniziative nate a Teramo per costruire una cultura di pace
TERAMO. Il sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto è stato nominato componente dell'ufficio di presidenza di Anci nazionale con delega all'immigrazione, politiche per l’integrazione e accoglienza. La nomina è giunta nei giorni scorsi all'esito del congresso nazionale dell'associazione dei Comuni italiani ed è arrivata dal neo eletto presidente Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli. «Un onore e un onere che porterò avanti, come chi mi ha preceduto, nella consapevolezza del ruolo strategico degli enti locali nelle politiche di integrazione», ha commentato D'Alberto che ieri ha tenuto il suo primo intervento da delegato all'interno del panel “La diplomazia delle città e la promozione del dialogo tra gemellaggi e partenariati territoriali” che si è svolto, sempre a Torino, durante l'assemblea dell'Anci.
Il ruolo delle città nella costruzione della pace è stato il cuore dell'intervento del sindaco di Teramo. «Noi sindaci siamo abituati a gestire i conflitti e le emergenze, ed è necessario che questa nostra esperienza si allarghi oltre i confini locali, con gli strumenti che abbiamo a disposizione e che devono condurre a riprendere quello straordinario progetto di pace che è l'Europa unita e il cui percorso costituzionale in questi anni ha subito un rallentamento. Se in Europa è tornata la guerra è per ragioni complesse, ma non possiamo non prendere atto che abbia influito anche l'interruzione del percorso del progetto europeo», ha detto D'Alberto richiamando il conflitto in Ucraina e Medio Oriente e la necessità di uno sforzo comune e a tutti i livelli per far cessare le armi. Il sindaco aprutino ha rappresentato poi le attività messe in campo negli anni dal Comune di Teramo, anche in collaborazione con università, enti di ricerca e Diocesi per la promozione della cultura della pace; ha parlato dell'importanza della cooperazione internazionale, ricordando la firma, nel 2019, da parte del rettore dell'università di Teramo e di 30 rettori di università africane, della “Carta di Teramo”: «Un documento sottoscritto nell'ambito del Forum Internazionale del Gran Sasso, con il sostegno del Comune e la condivisione della Diocesi di Teramo-Atri, che ruota proprio attorno alla cooperazione come veicolo di uguaglianza e di pace e che nel 2021 abbiamo non a caso presentato a Lampedusa, isola di Pace e porta d'Europa», ha detto. Nell'evidenziare infine lo stretto legame tra cultura, sport e pace, D'Alberto ha ricordato, oltre alla collaborazione con Rondine per il progetto “Costruttori di pace”, anche la Marcia per la Pace organizzata dal Comune e dall'università di Teramo, insieme agli altri atenei, ai centri di ricerca e ai conservatori abruzzesi all'indomani dell'aggressione russa all'Ucraina, e il riconoscimento di "Teramo città aperta al mondo" da parte dell'Unicef in virtù della Coppa Interamnia, che ogni anno porta nel capoluogo abruzzese migliaia di ragazzi per il torneo internazionale di pallamano.(v.m.)