La difesa punterà su due perizie

22 Gennaio 2012

Parolisi vuole l'abbreviato con nuovi accertamenti sul delitto

TERAMO. La difesa di Salvatore Parolisi punta su due perizie. Dopo che il gip Giovanni de Rensis ha accolto la richiesta di giudizio immediato fissando per il 27 febbraio la prima udienza del processo, i legali dell'uomo accusato di aver ucciso la moglie Melania Rea hanno quindici giorni di tempo per chiedere a un altro gip il rito abbreviato.

Un rito che comporterebbe, oltre alla riduzione di un terzo della pena in caso di condanna, anche udienze a porte chiuse. Nei giorni scorsi i legali Valter Biscotti, Nicodemo Gentile e Federica Benguardato hanno ventilato l'ipotesi di poter ricorrere ad un abbreviato condizionato a due perizie. In particolare la difesa potrebbe chiedere nuovi accertamenti sull'ora della morte e sui telefoni cellulari. Secondo il medico legale Adriano Tagliabracci Melania è morta tra le 14.30 e le 15: un arco di tempo in cui, secondo la procura, la donna era con il marito Salvatore nel bosco di Ripe di Civitella.

I legali nel corso delle indagini preliminari avevano già chiesto al gip, con la formula dell'incidente probatorio, una nuova perizia, ma la richiesta fatta qualche mese fa venne respinta. Nell'impianto accusatorio contro il caporal maggiore una particolare rilevanza viene data al cellulare della donna: secondo gli esperti del Ros e secondo la perizie disposta dalla procura il telefono di Melania Rea dalle 14.30 alle 15 di quel 18 aprile ha sempre e solo agganciato la cella di Ripe di San Marco. Quindi, sostiene l'accusa, Parolisi mente quando dice che la donna è stata con lui e la loro bambina sul pianoro di Colle San Marco (una zona in cui però la donna non è stata vista da nessun testimone).

Sulla localizzazione del cellulare di Melania, però, grava una questione tecnica sottolineata sia dal Ros che dai periti: in quella zona, infatti, si verifica un sovraccarico delle celle che non consente di avere una certezza matematica dei dati riguardanti l'aggancio degli impianti da parte degli apparecchi. Una questione che è sempre stata sottolineata dalla difesa di Parolisi e dal suo consulente. Intanto è stato concluso l'accertamento sul computer di Ludovica, l'amante soldatessa di Parolisi, sequestrato prima di Natale. (d.p.)

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