Medici e infermieri aggrediti: il posto di polizia sarà rafforzato 

Il questore visita il Pronto soccorso e la sala videosorveglianza dell’ospedale, nuovo agente in arrivo Dall’inizio dell’anno 500 aggressioni verbali agli operatori sanitari. Di Giosia: «Già pronto un piano»

TERAMO. Dal caso più recente di Pescara con medici e infermieri aggrediti dai familiari di un paziente deceduto a quello di Foggia con il personale sanitario costretto a barricarsi in un locale: la violenza esplode negli ospedali italiani dove si cerca di garantire una maggiore sicurezza agli operatori.
All’ospedale di Teramo, dove dall’inizio dell’anno ci sono state 500 aggressioni verbali, il posto di polizia sarà rafforzato. Lo ha annunciato il questore Carmine Soriente nel corso della visita fatta ieri. Entro la prossima settimana un ispettore sarà destinato al posto di polizia: in questo modo le unità in forza alla struttura passeranno da tre a quattro. «Il nostro scopo», ha detto il questore, «è migliorare la sicurezza in ospedale, visti gli episodi di violenza che si registrano in tutt’Italia. Stiamo anche valutando di istituire una linea telefonica dedicata che colleghi direttamente il Pronto soccorso del Mazzini alla sala operativa della questura, in modo da rendere immediata la richiesta di intervento».
Il posto di polizia, secondo le previsioni organizzative della Asl, dovrebbe essere sistemato in un nuovo locale, nelle immediate vicinanze del Pronto soccorso, in modo che la presenza di un agente di polizia faccia da deterrente per eventuali atti di violenza. Il questore e il vicario Alessandro Di Blasio hanno visitato il pronto soccorso e la sala di videosorveglianza accompagnati dal direttore generale Maurizio Di Giosia, da quello di presidio Carlo Di Falco e dal direttore del Dipartimento di emergenza e urgenza del Pronto soccorso Anna Rita Gabriele. Secondo il report degli infortuni riguardanti il rischio aggressioni, nella Asl nel 2023 sono stati 17 gli infortuni legati ad aggressioni e 7, finora, nel 2024.«Ringraziamo la questura dell’attenzione e della disponibilità ad affrontare il problema della sicurezza in ospedale», ha detto Di Giosia, «la Asl ha già elaborato un piano integrato per la prevenzione della violenza sugli operatori che riassume tutte le misure di prevenzione e protezione specifiche per il rischio aggressione. Nel piano sono previste diverse azioni, fra cui anche corsi di formazione, in modo da dare al personale gli strumenti per potersi difendere in situazioni di pericolo. Il settore più esposto è il pronto soccorso e in quest’ambito il triage. A Teramo la frequenza delle aggressioni verbali agli operatori non segnalate è di circa 2-3 al giorno. Tali aggressioni riguardano soprattutto pazienti con codice di gravità minore che si lamentano dell’attesa e dell’attribuzione del codice da parte dell’infermiere di triage. Quindi parliamo di almeno 500 aggressioni verbali dall’inizio dell’anno. In un periodo di tempo più lungo, cioè da dicembre 2021 a oggi sono 21 le aggressioni di diverso genere segnalate in maniera scritta e di queste il 72% avviene al triage. La maggior parte delle aggressioni sono avvenute negli ultimi due anni, soprattutto nel 2023, con la fine della pandemia». Nel corso dell’incontro la primaria Gabriele ha sottolineato che la Asl ha messo in atto alcune contromisure per ridurre il fenomeno: la presenza dell’infermiere facilitatore e monitor presenti in sala di attesa con l’indicazione dei pazienti in fila e in visita. (red.te.)
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