Medico fantasma, la Asl diffidata: «Da rifare 57 esami»
Il tribunale del malato: l’azienda ha bloccato la ripetizione delle miografie eseguite da una dottoressa senza contratto
TERAMO. Non c’è pace per i pazienti che si sono sottoposti alle elettromiografie eseguite dal medico-fantasma nel reparto di neurologia dell’ospedale di Teramo.
La Asl il 18 dicembre ha disposto che gli esami vengano ripetuti, in quanto eseguiti da un medico che non aveva alcun titolo per farli. Ma praticamente non si è mosso nulla. Tanto che ieri il tribunale del malato ha inviato una lettera di diffida e messa in mora per la ripetizione «immediata di 57 elettromiografie effettuate fra il 17 settembre e il 12 novembre 2012 che si ricorderà sarebbero state eseguite da operatori non abilitati, ciò che ha determinato, il 19 novembre 2012, un sequestro da parte delle forze dell’ordine».I carabinieri, nel blitz del 19 novembre, hanno trovato nell’ambulatorio a fare l’esame una dottoressa al posto del nuovo primario (ha vinto il concorso a giugno scorso ) Antonino Uncini che invece non è stato trovato in reparto.
La dottoressa era una collaboratrice del primario all’università di Chieti - dove Uncini è docente ordinario di neurologia (ora in aspettativa)- che ha eseguito gli esami pur non avendo un contratto con la Asl di Teramo e nemmeno l’autorizzazione dell’azienda a frequentare il reparto, nè tantomeno l’assicurazione per esercitare l’attività. Peraltro la dottoressa in questione ha partecipato a un concorso per un posto da neurologo proprio nello stesso reparto del Mazzini. Ma è stata giudicata non idonea, visto che la commissione esaminatrice, a maggio, ha iscritto nella graduatoria dei vincitori solo tre medici, e il suo nome non c’è.
Su sollecitazione del tribunale del malato, la Asl il 18 dicembre ha ordinato la ripetizione degli esami corrispondenti alle 63 cartelle cliniche sequestrate. A dire il vero 6 nuove elettromiografie sono state eseguite, quelle dei pazienti trovati il 19 novembre nell’ambulatorio dai carabinieri. Ma poi pare che il primario abbia chiesto alla Asl che durante ogni esame sia presente un medico, una sorta di perito, nominato dallo stesso Uncini. Probabilmente il primario si vuole tutelare riguardo a referti difformi rispetto a quelli da lui firmati ma in realtà eseguiti dal medico-fantasma. Fatto sta che rimangono 57 elettromiografie da eseguire e i pazienti non vengono chiamati. «E’ indispensabile e doveroso», scrive Vincenzo Di Benedetto, presidente del Tdm, «da parte della Asl rassicurare i pazienti circa l’affidabilità e la validità, sotto ogni profilo, degli esami cui essi si sottopongono, per cui abbiamo ancora una volta chiesto che le elettromiografie siano ripetute con la massima urgenza e in modo totalmente gratuito e che i costi e le spese che la ripetizione genererà siano posti interamente a carico dei responsabili, perchè non deve essere il cittadino a pagare gli errori, le deficienze organizzative e le irregolarità di cui altri portano le responsabilità». Il Tdm torna a sollecitare il rispetto dell’obbligo a portare il cartellino di identificazione: una garanzia per i pazienti che così sanno chi hanno di fronte.
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