Melania, perizia bis sull'ora della morte

7 Febbraio 2012

La chiede la difesa di Parolisi, presentata l'istanza di giudizio abbreviato

TERAMO. La difesa di Salvatore Parolisi prova a scardinare l'accusa mettendo in discussione uno dei suoi capisaldi. Lo fa chiedendo al gip un rito abbreviato condizionato ad una nuova perizia sull'ora della morte di Melania Rea. Gli avvocati Valter Biscotti, Nicodemo Gentile e Federica Benguardato ieri mattina hanno presentato l'istanza per ottenere ulteriori approfondimenti medico-legali. Fondamentale per gli avvocati stabilire con la massima certezza l'ora della morte che, così come stabilita dal medico legale Adriano Tagliabracci, è uno degli indizi contro Parolisi.

Secondo l'autopsia, infatti, Melania è stata uccisa tra le 14.30 e le 15 del 18 aprile: per la procura a quell'ora il caporal maggiore era con la moglie nel bosco di Ripe. Ma i legali chiedono anche nuove audizioni di due testi chiave: il militare del Reggimento di Chieti che il 18 aprile era di sentinella a monte della strada provinciale tra Colle San Marco e il bosco di Ripe e uno dei ragazzi che tra le 14.30 e le 15.30 del 18 aprile erano a Colle San Marco. Il primo ha sempre detto di non aver visto l'auto di Parolisi e il secondo è l'autore delle foto scattate alle altalene del pianoro ascolano nell'ora in cui il marito di Melania sostiene di essere stato lì con la figlioletta. Ma in quelle foto il militare non c'è.

Per Biscotti e Gentile «la prova scientifica è centrale in questa inchiesta. Sarebbe di straordinario valore l'accoglimento di questa nostra richiesta, perché significherebbe che c'è chi comincia ad ascoltare anche le tesi di Parolisi». Ora sarà il giudice, un gip diverso da quello che ha accolto il giudizio immediato, incompatibile a pronunciarsi su questa istanza, a stabilire se accogliere l'abbreviato e a procedere in udienza preliminare: un rito che, in caso di condanna, consentirebbe a Parolisi di avere la riduzione di un terzo della pena. «E' evidente che la richiesta non è stata fatta per questo», precisa Biscotti, «ma solo perchè vogliamo il contraddittorio pieno sulle perizie. Questo nel totale rispetto del lavoro svolto dalla procura teramana».

La richiesta del rito abbreviato è condizionata all'accoglimento della perizia. «Non abbiamo fatto la richiesta di un abbreviato secco», spiegano i legali, «se ci sarà la perizia bene, altrimenti andremo al dibattimento». E, qualora il gip dovesse respingere la richiesta, per il 27 febbraio è fissata la prima udienza in Corte d'assise.

Da qualche giorno, intanto, il caporal maggiore ha cambiato cella. A sei mesi dal suo trasferimento nel carcere di Castrogno (dopo un mese trascorso in quello ascolano) è passato dalla sezione osservazione a quella protetti. Qualche giorno fa è stato trasferito in una cella del primo piano della cosiddetta sezione protetta, una sezione riservata ad ex appartenenti delle forze dell'ordine e militari e detenuti per reati sessuali. Il caporal maggiore divide la cella con un albanese ed è guardato a vista 24 ore su 24.

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