Mosciano, allarme chimico al depuratore, l’Arta fa le analisi sul suolo
Risolta l’emergenza per la perdita di acido peracetico da una cisterna: partono i controlli. Il presidente del Ruzzo: «Dobbiamo capire come mai il rubinetto è saltato, anche per prevenzione»
MOSCIANO. Un paio d’ore di paura, acuita dal grande spiegamento di forze. Il giorno dopo nel depuratore nell’area industriale di Mosciano quasi non c’è traccia di quello che è accaduto mercoledì sera, dopo le 18. Il giorno dopo l’allarme chimico, scattato per una perdita di acido peracetico da un serbatoio del depuratore del Ruzzo, è il tempo delle verifiche. L’Arta ieri ha fatto un controllo approfondito e farà delle analisi sul terreno e sulla falda sottostante per accertare se c’è stata contaminazione.
«Dal canto nostro», spiega il presidente del Ruzzo, Antonio Forlini, «stiamo cercando di capire come possa essere accaduto. La cisterna è stata acquistata da un fornitore certificato e ora stiamo cercando di ricostruire la dinamica per cui il rubinetto – che ha anche un dosatore per immettere la quantità giusta di disinfettante – è saltato. Anche per evitare che accada ancora». Infatti tutti i depuratori sono per legge dotati di cisterne che contengono acido peracetico, sostanza usata per disinfettare – come dispone la legge da un paio d’anni – al posto del “vecchio” cloro. L’acido peracetico, quando viene in contatto con materiale organico, in questo caso il terreno, sviluppa una reazione. Da qui il fumo irritante che ha causato un forte bruciore agli occhi e difficoltà respiratorie ad alcuni operai dell'Amadori, che alle 18, finito il turno, sono usciti nel parcheggio di fronte al depuratore. Un attimo ed è scattato l'allarme chimico, con tanto di strade chiuse, per le esalazioni provenienti dalla perdita .
La zona a Mosciano stazione, sulla sponda del Tordino, è allo sbocco della Teramo-mare e vicinissima al casello dell’A14, per cui è stato interdetto il traffico su entrambe le arterie, riaperto alle 19 per quanto riguarda l’autostrada e alle 20 per la Teramo-mare. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco del comando provinciale con tanto di maschere antigas, polizia, carabinieri e ambulanze del 118. I pompieri hanno operato per ore e la situazione è tornata sotto controllo. In serata cinque persone si sono presentate al pronto soccorso di Giulianova con bruciori agli occhi. Tutti sono stati dimessi.
L'acido peracetico è un disinfettante utilizzato nella fase finale processo di depurazione che va immesso in piccole quantità. Il serbatoio del depuratore di Mosciano – che tuttora è regolarmente in funzione – ha una capienza di 600 litri, ma ne conteneva di meno. Parte del contenuto è finito in una vasca sottostante, il resto si è riversato nel piazzale. I vigili del fuoco hanno applicato il protocollo per questi casi, utilizzando prima l'acqua per diluire il disinfettante e poi della sabbia, fornita dal Comune di Mosciano. Sull’episodio indagano i carabinieri di Mosciano, che hanno sequestrato i serbatoi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA