Pratoselva ko, gli impianti restano chiusi

Deserte due gare per l’assegnazione della gestione. La Gran Sasso teramano tenta l’ultimissima carta per riaprirli

FANO ADRIANO. Pratoselva: per la prima volta dopo 40 anni è a serio rischio la stagione sciistica.

Il precedente gestore degli impianti di risalita, la “Pratoselva srl” ha riconsegnato gli impianti in quanto è scaduto il contratto. La srl ha “riconsegnato le chiavi” delle due seggiovie - una è nuova, l’altra è più datata e sta arrivando alla fine della sua vita tecnica - a fine ottobre.

La società proprietaria degli impianti, la Gran Sasso teramano, ha dunque deciso di bandire una gara per l’assegnazione della gestione, ma è andata deserta. Temendo forse che la cifra chiesta fosse troppo alta, la società ha proceduto a una seconda gara, ad offerta libera, a metà novembre. Ma anche in questo caso non c’è stato alcun partecipante.

Ci sono stati anche una serie di contatti informali, anche con i vecchi gestori, che però chiedevano più garanzie, vista anche la vetustà degli impianti. Ma anche con alcuni operatori dei Prati di Tivo e con quelli di Campo Felice. Tutti rimasti lettera morta. «Abbiamo fatto due gare pubbliche che sono andate deserte», riassume il presidente della Gran Sasso teramano, Marco Bacchion, «non ci sono, evidentemente, operatori interessati a prendere in gestione gli impianti per tre anni. Siamo stati contattati da un gruppo di operatori fanesi che, anche su interessamento sindaco, sarebbero interessati a gestirli in prima persona: li abbiamo ricevuti, ne abbiamo parlato, eravamo rimasti d'accordo che avrebbero fatto un'offerta. Questo è avvenuto cinque giorni fa. Ieri (lunedì, ndr) sentito il sindaco, Adolfo Moriconi, ma non ci sono novità».

Secondo Bacchion, però, non tutto è perduto. «Non c'è bisogno di grandissimi interventi tecnici sugli impianti, saremmo anche in grado di rimetterli in funzione per fine anno, in quasi 20 giorni ce la facciamo, ma l'offerta deve essere tempestiva. D’altronde, considerando che nel capitolato c'è anche un albergo, la richiesta di trentamila euro più Iva, è più che equa. Ma siamo disposti a trattare, certo non possiamo regalare la gestione degli impianti. La verità è che a chiacchiere sono tutti interessati ma poi...», osserva.

Intanto a Fano Adriano, nel cui territorio è appunto Pratoselva, qualcosa si muove. Questa mattina a Teramo l’associazione “Uniti per Fano Adriano” terrà una conferenza stampa alle 11,30 al dehor di piazza Martiri, per segnalare il problema.

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