Roseto, ragazzina racconta in video la violenza subita da un anziano

Collegata dal Belgio con i giudici, testimonia contro lo sfollato aquilano a processo per averla palpeggiata

ROSETO. Da una parte i tre giudici chiamati a decidere sul caso, il pubblico ministero che ha condotto l’inchiesta, gli avvocati delle parti. E dall’altra lei, la ragazzina belga che nel 2009, quando aveva otto anni, ha denunciato di aver subito delle molestie sessuali da un anziano aquilano sfollato a Roseto. E’ stata un’udienza particolare, quella tenuta ieri mattina al tribunale dell’Aquila. Era, infatti, un’udienza in videoconferenza: la parte offesa del processo si trovava non nell’aula dov’erano i giudici, ma in Belgio:il Paese in cui vive. Già convocata a Teramo tempo fa per testimoniare, non era potuta venire. Così si è deciso di ascoltarla con l’ausilio della tecnologia.

Secondo indiscrezioni la ragazzina sarebbe stata molto lucida e chiara, raccontando con dovizia di particolari la brutta esperienza che avrebbe vissuto mentre era in vacanza sull’Adriatico e anzi aggiungendo alcuni dettagli che finora non erano emersi. Sul banco degli imputati con l’accusa di violenza sessuale c’è uno sfollato aquilano di 77 anni. L’uomo, nell’estate del 2009, era ospite in un albergo di Roseto dopo il terremoto. La piccola stava trascorrendo un periodo di villeggiatura insieme ai nonni e abitava vicino all’albergo in cui era ospitato l’anziano. Secondo le indagini condotte dai carabinieri dopo la denuncia dei familiari della bambina, che hanno raccolto la testimonianza di numerose persone, l’uomo avrebbe avvicinato la piccola che stava giocando davanti all’hotel e l’avrebbe molestata, tentando anche di palpeggiarla. Solo la reazione della piccola, che è scappata, lo avrebbe fatto desistere.

Dopo il racconto della bambina ai nonni, i genitori si sono subito rivolti ai carabinieri che hanno avviato le indagini. La piccola, in fase d’indagine, è stata ascoltata alla presenza di uno psicologo e la sua audizione è stata di fondamentale importanza per meglio chiarire alcuni particolari della vicenda. E’ stato però necessario ascoltarla anche nel corso del dibattimento, e probabilmente sarà necessario sentire in videoconferenza anche la nonna, che fu la prima persona a raccogliere il racconto della piccola sugli abusi subìti. Il processo è stato aggiornato al prossimo 22 marzo.(d.v.)

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