Scuola da mettere in sicurezza: i lavori ripartono dopo sei mesi
La Soprintendenza ha certificato che l’edificio non ha i vincoli architettonici indicati in un esposto L’obiettivo è far rientrare gli alunni da settembre dell’anno prossimo. Luzii: «Procediamo spediti»
SANT’OMERO. Sono ripresi i lavori di messa in sicurezza della scuola elementare di Garrufo di Sant’Omero per un importo di circa un milione di euro. L’opera era stata bloccata a seguito di un esposto inerente la presunta valenza storica dell’edificio scolastico di Garrufo incompatibile con le lavorazioni in corso. La segnalazione aveva portato al fermo del cantiere per circa sei mesi, nei quali i tecnici della Soprintendenza per i beni culturali e archeologici hanno condotto un attento controllo, con tutti gli accertamenti necessari, decretando, all’esito, la non assoggettabilità dell’edificio alla normativa permettendo così la ripresa degli interventi.
Dunque una scuola storica sì, però non di pregio architettonico. «Siamo riusciti grazie a un grande lavoro svolto in sinergia tra l’amministrazione cittadina, gli uffici tecnici, i progettisti e la ditta appaltatrice, che ha dimostrato grande disponibilità, a non creare danni alle casse dell’ente evitando gli ulteriori costi determinati dalla sospensione dei lavori. Ora la priorità è di procedere spediti con i lavori per rendere sicura e accogliente la nostra scuola. Siamo consapevoli delle difficoltà che vivono quotidianamente i nostri ragazzi e le loro famiglie, ma chiediamo a tutti di pazientare ancora un po’ per poter finalmente rientrare il prossimo anno in classe», afferma il sindaco Andrea Luzii. Sull’opera interviene anche l’assessore ai lavori pubblici Adriano Di Battista. «Sono stati mesi difficili per l’intera comunità garrufese e per le famiglie, che oggi continuano a sopportare sulle proprie spalle il disagio causato dal blocco dei lavori, disagio che si protrarrà ancora per qualche mese fino alla loro ultimazione», afferma, «a tutte le famiglie di Garrufo e a tutti i nostri piccoli studenti va tutto il mio personale ringraziamento per la pazienza e per non aver mai fatto mancare il loro sostegno davanti a quanto è accaduto, esprimendo a pieno quel senso profondo di comunità che ha e deve avere come fine ultimo sempre quello del bene collettivo e mai quello delle battaglie personali o politiche».
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