Scuola jolly, solo una soluzione: l’area verde alla D’Alessandro

22 Novembre 2024

Lo spazio lungo il parco fluviale, nei pressi dell’istituto scolastico, è l’unico utilizzabile per la struttura  Escluse definitivamente dalla Provincia l’ex Utap, zona troppo piccola, e il vecchio stadio comunale

TERAMO . La strada sembra ormai tracciata, al netto di proposte e polemiche che continuano all’indirizzo di Provincia e Comune. La scuola jolly sorgerà nell’area adiacente alla scuola D’Alessandro, nella zona dell'Acquaviva: moderni Musp, realizzabili in 15 settimane, dove accogliere il Convitto (dormitorio, mensa e spazi comuni per gli ospiti) e allestire 44 aule per rispondere a medio e lungo termine all’emergenza scaturita dal sequestro del Delfico. L’opera richiederà l’adeguamento anche della viabilità attorno alla D’Alessandro e la Provincia, che si dovrà occupare dell’intervento, ha predisposto ipotesi che contemplano tre nuovi percorsi pedonali e uno carrabile.
La scuola jolly e l’emergenza Delfico sono stati al centro dell’ultimo incontro che l’ente di via Milli ha avuto mercoledì pomeriggio con famiglie, alunni e docenti della scuola sequestrata. Il presidente Camillo D’Angelo e il consigliere Flavio Bartolini, unitamente ai tecnici, hanno illustrato l’iter che ha mosso il suo primo passo con l’ok alla concessione dello spazio accanto alla D’Alessandro votato in consiglio comunale. La Provincia ora dovrà produrre una documentazione tecnica da consegnare al Comune che dovrà rilasciare il permesso a costruire. Poi partiranno i lavori che puntano a realizzare la scuola jolly entro settembre. Una scelta che va ad accantonare ogni altra ipotesi: scartata l’idea dell’ex Utap, lungo viale Mazzini. I sopralluoghi della Provincia avrebbero fatto emergere una carenza di metri quadrati e la presenza di un vincolo che potrebbe comportare lungaggini burocratiche. Inoltre l’immobile è della Regione che, pur dicendosi disponibile a cederlo, non ha formalizzato il comodato d’uso all’ente di via Milli. Escluso il vecchio stadio comunale: l’amministrazione intende portare avanti il suo progetto di riqualificazione da 12 milioni di euro mantenendo la destinazione sportiva e sociale dell’area e preservandone la storicità calcistica. Escluso, infine, un immediato ritorno al Delfico in caso di dissequestro. La Provincia, laddove l’edificio dovesse tornare presto libero dai sigilli della magistratura, intende avviare subito i lavori post-sisma finanziati dalla struttura commissariale con 20 milioni di euro. Il 18 ottobre è stato presentato il ricorso in Cassazione per il dissequestro; quello alla Procura di Teramo, invece, dovrebbe essere depositato dall’avvocato Gennaro Lettieri la prossima settimana e si fonderà sulla relazione tecnica predisposta dagli esperti che hanno eseguito accertamenti e rilievi sulla sicurezza nella scuola.
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