Scuteri presidente, rinviata la nomina
L’ex dirigente Asl vicino a Gatti per ora entra nel cda. Salta anche il bilancio : si rischia un ricorso al Tar del Pd
TERAMO. Uno su tre. L'assemblea della Ruzzo Reti, che raggruppa i sindaci dei 36 comuni destinatari del servizio idrico gestito dalla società, ha prodotto molto meno rispetto a quanto previsto alla vigilia. Al termine di oltre quattro ore di confronto serrato tra maggioranza di centrodestra e opposizione di centrosinistra solo uno dei tre temi caldi della seduta è sfociato in una decisione. A parte la ricomposizione del consiglio di amministrazione, con Vinicio Ciarroni che ha lasciato il posto a Vincenzo Scuteri, destinato ad assumere la presidenza, non ci sono stati altri provvedimenti approvati. La nomina del presidente è slittata a metà mese, per una svista nell'ordine del giorno, mentre l'approvazione del bilancio è stata rinviata a fine luglio, per problemi d'interpretazione dello statuto.
IL NUOVO CDA. E' durata poco più di un mese l'esperienza di Vinicio Ciarroni, segretario del sindaco Maurizio Brucchi, nel consiglio di amministrazione del Ruzzo. La sua era una nomina "ponte", per coprire il vuoto lasciato dalle dimissioni del presidente Claudio Strozzieri, e l'assemblea ha ratificato l'avvicendamento con Vincenzo Scuteri, ex direttore amministrativo della Asl. Ciarroni esce di scena nel rispetto di un accordo politico interno alla maggioranza.
LA PRESIDENZA. Anche l'incarico affidato a Carlo Ciapanna, che ha rimpiazzato Strozzieri nell'ultimo mese e mezzo, è a scadenza. L'intesa nel centrodestra prevede che il suo posto sia occupato da Scuteri, mantenendo così inalterati gli equilibri interni visto che il nuovo presidente, come il suo predecessore, rientra nell'area del Pdl riferibile all'assessore regionale Paolo Gatti. La nomina non è stata perfezionata in assemblea per un errore nell'atto di convocazione. Questo infatti riportava tra gli argomenti all'ordine del giorno la designazione del nuovo cda ma senza la necessaria specificazione relativa all'investitura del presidente. Il passaggio di consegne tra Ciapanna e Scuteri sarà perfezionato in un'assemblea a metà luglio.
IL BILANCIO. Niente da fare anche per l'altro punto centrale della seduta. L'approvazione del bilancio è stata rinviata dalla maggioranza a fine mese. Su questa scelta hanno influito le pressioni del centrosinistra. L'opposizione, ritenendo illegittima la nomina seppure temporanea di Ciapanna alla presidenza, considera irregolari tutti gli atti firmati dal cda nel periodo successivo alle dimissioni di Strozzieri, compreso il varo del bilancio di previsione. In assemblea si sono scontrate diverse interpretazioni delle norme. Lo statuto non disciplina il caso delle dimissioni ma si limita a stabilire che il presidente è nomimato dall'assemblea. Il codice civile, secondo il centrodestra, garantirebbe la legittimità della designazione temporanea. Alla fine però è prevalsa la linea della prudenza.
LA POLEMICA. «Le norme non sono chiare», fa notare Brucchi, «abbiamo preferito rinviare l'approvazione per evitare altri problemi alla società che sarebbero derivati da un eventuale ricorso al Tar». Per i sindaci del Pd, il centrodestra è rimasto intrappolato negli schemi della vecchia politica dimostrando «la propria inettitudine di governo e tutte le fratture al proprio interno che stanno andando a discapito dell'interesse del nostro territorio». Il centrosinistra punta sulle dimissioni in blocco del cda e la riduzione dei suoi membri da cinque a tre. «Sarebbe meglio che il Pd tacesse», sbotta Brucchi, «visti i risultati che ha ottenuto in vent'anni di gestione del Ruzzo».
L'EMERGENZA. La polemica infuria e nel frattempo l'acqua scarseggia. Il caldo e l'aumento dei consumi impoverisce le sorgenti portandole a livelli da fine estate. Tanto che Ciapanna lancia un nuovo appello, rivolto in particolare a 15 comuni della costa della Val Vibtrata, per invitare i sindaci a emettere ordinanze in cui vietano l'uso dell'acqua per irrigazione e per altri scopi diversi da quelli domestici. Nella rete saranno immessi flussi provenienti dal potabilizzatore di Casale San Nicola ma c'è il rischio che scatti il razionamento, con sospensioni dell'erogazione nelle case.
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