teramo futura
Super parco fluviale arrivano le prime adesioni
Il dibattito aperto dal Forum del Centro: tre soggetti collettivi sposano l’idea di una nuova gestione
TERAMO. Sviluppare le potenzialità dell’attuale parco fluviale attraverso una gestione collettiva, facendone luogo di eventi diffusi e sede di progetti ambientali innovativi e rendendolo un’attrattiva nazionale. Questa è l’idea lanciata dalla nostra redazione per qualificare Teramo. Ebbene, è un’idea che piace e che finora registra le adesioni di tre soggetti collettivi, oltre a quelle di singoli lettori.
COMITATO CONA. “Parco fluviale - importante risorsa per la città” è il titolo dell’intervento inviato dal presidente del comitato di quartiere Cona, l’ex assessore comunale a traffico e ambiente Domenico Bucciarelli. Per Bucciarelli «la disattenzione ai temi della sostenibilità ambientale e l'assenza di una qualsiasi politica integrata sono alcune delle cause che hanno determinato nell'ultimo decennio il degrado di Teramo. Di fronte ad una crisi ecologica così diffusa, causa anche di una perdita di competitività economica della citta, le ultime amministrazioni comunali non sono state capaci di porre alcun rimedio né di dotarsi di progetti di sviluppo a medio e lungo termine che ne certificassero l’identità. La mancanza di progettualità, anche in tema ambientale, ritengo che sia stata la principale causa che ha determinato l'arretramento della città nel contesto sia nazionale che regionale. Bene quindi ha fatto il quotidiano "il Centro" ad aprire un dibattito su questi argomenti, in modo particolare sul tema del parco fluviale, per consentire la partecipazione dei cittadini ad una elaborazione di idee e suggerimenti. Al riguardo, sono del parere che una rivisitazione delle tante e diffuse risorse ambientali a disposizione di Teramo, armonizzate e rivalutate nel giusto modo, potrebbero costituire, insieme ad altri fattori di sviluppo, un volano per il rilancio economico, sociale e culturale della città. A tale proposito mi sia consentito formulare all'amministrazione comunale alcune semplici proposte di massima (non comportanti importanti oneri) che, se fatte proprie, consentirebbero il riavvio sui temi ambientali di un cammino intrapreso circa venti anni fa dalla giunta Sperandio».
Queste, nel dettaglio, le proposte di Bucciarelli: «a) occorrerebbe attuare un censimento del verde e delle alberature più interessati presenti nel parco fluviale al fine di catalogare quelle meritevoli di più attenzione per il loro stato fitosanitario. Con la predisposizione di un Piano del verde si potrà così meglio programmare la manutenzione e valorizzare le risorse ambientali più significative; b) sulla scorta degli sforzi compiuti da amministrazioni precedenti sarebbe necessario ottimizzare l'offerta di spazi verdi, con il potenziamento delle aree già a disposizione, attraverso il prolungamento dei parchi fluviali (verso il palazzetto dello sport) ed una loro manutenzione straordinaria diffusa; c)ad accompagnare l'accennato strumento di programmazione (Piano del verde), sarebbe utile per la città dotare i parchi fluviali di servizi, anche di ristoro, e di percorsi storico-naturalistici, da affidare con convenzioni a gestori privati e cooperative. In tal modo si potrebbe operare una costante manutenzione del percorso naturalistico senza oneri per la collettività; d) in considerazione che tanta parte del territorio adiacente ai parchi fluviali risulta degradato ambientalmente perchè abbandonato, si potrebbe pensare di affidare lo stesso a gruppi di anziani per destinarlo ad orti diffusi. E' un'esperianza già attuata con successo a in tante città; basterebbe copiarla».
Bucciarelli ritiene che questi interventi «possano nel breve e medio termine soddisfare la crescente domanda di sostenibilità ambientale presente sul territorio teramano. Sarebbe un mezzo anche per far crescere la cultura ambientale ed elevarla allo stesso grado delle città più evolute».
GADIT. L’associazione Gadit (Guardie ambientali d’Italia), sezione provinciale di Teramo, in una nota firmata dal presidente Gaetano Ercole sostiene di aver «accolto in maniera entusiastica l’idea lanciata da codesto giornale per la realizzazione di un super parco fluviale gestito dalla collettività. Raccogliamo immediatamente l’invito del sindaco Brucchi rivolto alle associazione ambientali e, come tali, siamo pronti a fornire il nostro contributo. Noi più degli altri sappiamo bene quanta necessità ci sia di creare spazi, aree o momenti di aggregazione ove poter confrontarsi sul tema ambientale e sulla tutela del nostro ecosistema. La valorizzazione del parco fluviale è un progetto meraviglioso che, se vedrà la partecipazione dell’intera collettività libera da ogni ideologia o pregiudizio, diventerà una risorsa straordinaria per il nostro territorio con aree attrezzate ove concedersi momenti di relax, e sport al contatto con la natura. Questo progetto ci dà la possibilità di poter dimostrare ancora una volta che l’ambiente e la terra non ci appartengono ma che in qualità di custodi dobbiamo da una parte proteggerlo dall’inquinamento e dallo sfruttamento capitalistico e dall’altra valorizzarlo affinché torni a produrre reddito ed occupazione ecosostenibile. Questa è l’eredità che vogliamo lasciare ai nostri figli. Le Gadit di Teramo mettono a disposizione tutte le loro risorse, uomini e mezzi per la realizzazione di questo ambizioso progetto. Siamo sicuri che insieme a noi aderiranno anche tutte le altre associazioni ambientalistiche presenti sul territorio. E’ un’occasione che non possiamo lasciarci sfuggire».
LEGACOOP. Così scrivono alla redazione Tiziana Centini, responsabile regionale Legacoop Abruzzo per le coop di comunità, e Gabriella Sacchetti, responsabile regionale Legacoop Abruzzo per le coop sociali: «Accogliendo con positivo stupore l’appello alla coogestione del parco fluviale (Vezzola-Tordino), alla gestione del “bene comune”, con l’obiettivo di valorizzare un pezzo di territorio da un lato e la capacità della società a valorizzare se stessa attraverso il rispetto e la tutela di quel po’ di natura che ci rimane. le cooperative aderenti a Legaccop Abruzzo si rendono disponibili, considerando che circa 10 anni fa avevano proposto un’azione di tutela e sviluppo del parco fluviale attraverso i propri gruppi. Ci sentiamo di poter rappresentare la società civile che partecipa attraverso la costituzione di “Cooperative di comunità” (legge regionale n.25/2015) che possa anche fungere da inserimento lavorativo a favore di cittadini disoccupati e in stato di difficoltà. Proponiamo l’attivazione di servizi che vadano dalla manutenzione del verde all’allestimento di aree per poter portare animali domestici, fare promozione all’educazione ecologica favorendo degli spazi in cui i bambini possano muoversi e conoscere anche specie di animali protetti che il parco può ospitare. Un luogo in cui il fare collettivo diventa la ricchezza della collettività».
Ed ecco le precedenti puntate del dibattito
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