il lutto
Teramo, è scomparso l’ultimo reduce di Cefalonia
Giovanni Capanna era aquilano e aveva 92 anni, incontrava gli studenti per non dimenticare. Domani mattina i funerali nella chiesa di San Berardo
TERAMO. Lutto nel comitato “Per non dimenticare – Cefalonia 1943” per la scomparsa dell’ultimoreduce teramano dei fatti di Cefalonia. E’ morto a 92 anni nel tardo pomeriggio di sabato il reduce Giovanni Capanna, l’ultimo militare della provincia di Teramo testimone vivente dei fatti di Cefalonia. I funerali si terranno domani alle 10.30 nella chiesa di San Berardo a Teramo. L’uomo, ospite della casa di riposo De Benedictis, era nato ad Arischia (L'Aquila) nell’agosto 1923: partito alla volta della Grecia come autiere in forza al 17° fanteria addestramento volontari “Aqui”, nel 1941 andò sul fronte greco-albanese per combattere a Himara, Vunci e Val Shushiza. Nel 1942, al termine della prima fase del conflitto, venne trasferito sull’isola greca di Cefalonia dove venne catturato dai tedeschi dopo la resa dell'8 settembre 1943 e coinvolto nei famosi e tragici fatti di Cefalonia. In particolar modo ebbe il compito di fare la spola, insieme ad altri suoi colleghi autieri, tra i campi temporanei di prigionia e le fosse comuni dove furono trucidati i soldati italiani. Grazie all’aiuto dei partigiani greci riuscì ad evadere ed unirsi alle bande locali. Alla fine della guerra rientrò in patria con mezzi di fortuna. Arruolatosi in polizia, prestò servizio in varie località fino ad andare in pensione a Teramo come autista personale del prefetto negli anni settanta.
Giovanni Capanna il 25 aprile del 2007 fu inviato ufficialmente come uno degli ultimi reduci viventi a Cefalonia con l’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al primo festeggiamento fuori dai confini nazionali ed anche nel 2012 partecipò ricevendo alcune medaglie e diplomi ministeriali. Dal 2011, insieme al Comitato “Per non dimenticare – Cefalonia 1943”, costituito per ricordare i militari italiani morti a Cefalonia nel settembre del 1943 partecipava agli incontri culturali con le scolaresche, in particolar modo a Giulianova,Mosciano, Roseto.
«In totale», ricorda in una nota il comitato “Per non dimenticare”, «furono 6 i militari teramani morti nella carneficina sotto il fuoco degli ex alleati tedeschi: Giovanni Calvarese, carabiniere del 7° battaglione, nato a Giulianova il 2 giugno 1920 e fucilato il 23 settembre 1943; Luigi Di Filippo, carabiniere della sezione mista, nato a Mosciano l’11 settembre 1911 e fucilato il 14 settembre 1943; Antonio Piozzi, sottotenente del 17° fanteria Aqui, nato a Nereto il 10 gennaio 1920 e fucilato il 24 settembre 1943; Emidio D’Angelo, 33° artiglieria, nato a Sant’Egidio alla Vibrata il 26 novembre 1922 e dichiarato disperso il 23 settembre 1943; Silvio Martella, tenente del 33° artiglieria, nato a Silvi il 26 agosto 1915 e fucilato il 22 settembre 1943; Marco Ciarroni, 33° artiglieria, nato a Teramo il 10 agosto 1916 e dichiarato disperso il 22 settembre 1943».
©RIPRODUZIONE RISERVATA