Trivellazioni, ecco i ricorsi al Tar

14 Settembre 2013

Bellante, Mosciano e Campli si oppongono all’ok del ministero alle estrazioni

TERAMO. Il via libera del ministero dello Sviluppo alle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi fa scattare il ricorso al Tar da parte di tre Comuni. Contro l'autorizzazione concessa alle compagnie Gas Plus Italiana, Medoilgas e Petrorep Italia si schierano Bellante, Mosciano e Campli.

Le amministrazioni hanno incaricato l'avvocato Paolo Colasante d'impugnare davanti al Tar del Lazio il provvedimento che consente le ricerche di gas e petrolio nei rispettivi territori di competenza. Già in passato i tre Comuni si erano mossi per sconguirare l'attuazione di programmi di trivellazione nelle zone che ritengono colpite dall'atto del ministero. Nel corso di una riunione convocata dal primo cittadino bellantese Mario Di Pietro insieme all'assessore all'ambiente Ennio Chiavetta, dunque, le amministrazioni hanno deciso di proseguire la loro battaglia rivolgendosi ai gudici amministrativi. «Abbiamo registrato un’ampia partecipazione anche da parte delle comunità non direttamente interessate», afferma il sindaco di Bellante, «è ovvio che una simile operazione non mancherà di avere ripercussioni su tutta la provincia». Altre amministrazioni sarebbero pronte a seguire l'esempio dei tre Comuni a cui da riferimento l'autorizzazione ministeriale. «Tutte si oppongono al principio che scelte così impattanti possano essere assunte senza che cittadini ed enti locali abbiamo la possibilità di comprendere, condividere ed elaborare presupposti ed obiettivi di queste scelte», spiega Di Pietro, «senza, insomma, che vi sia un’attenta analisi del rapporto costo-benefici». Secondo il sindaco di Bellante, a beneficiare di provvedimenti simili sono solo «società private che lucrano su beni pubblici, mentre nulla viene detto dei costi che pagano le comunità e i cittadini ai quali questi beni vengono sottratti». Oltre ai rappresentanti di vari comuni, all'incontro erano presenti anche esponenti del Wwf e del comitato “Difesa beni comuni”, nonché il docente di diritto costituzionale dell'università di Teramo Enzo Di Salvatore, da tempo impegnato su temi legati alla cittadinanza attiva e alla tutela dell'ambiente. Sarà lui ad affiancare le amministrazioni locali nella battaglia contro le trivellazioni. La questione non sarebbe limitata solo a Bellante, Mosciano e Campli. Secondo le tre amministrazioni, infatti, il programma di trivellazione nei loro territori rappresenta una «piccola parte di quel distretto minerario in cui, secondo i piani della strategia energetica nazionale, dovrà trasformarsi l'Abruzzo». (g.d.m.)

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