GIULIANOVA. Ecco i cinque giuliesi che, il 28 ottobre 1922, parteciparono alla marcia su Roma, ritratti in una foto dell’epoca e riscoperta per caso questa estate in Sardegna dal consigliere comunale Alessandro Giorgini: Antonio Castrone, Germano De Luca, Raffaele Giorgini, Alfredo e Pasquale Battistelli. «Mi trovavo in Sardegna per lavoro», racconta il consigliere Giorgini, «a Bosa e ho incontrato Antonio Gambacorta, ormai 90enne signore dalle origini giuliesi emigrato nell’isola per trovare lavoro negli anni ’60». Gambacorta, dopo aver ricordato episodi accaduti a Giulianova durante il periodo fascista, mostra la foto degli unici cinque giuliesi, tutti del centro storico, che partirono per Roma al richiamo del futuro duce Mussolini. «Era in possesso della foto», prosegue Giorgini, «perché l’uomo ritratto al centro, Alessandro Giorgini, era un suo parente. Il signor Antonio mi ha raccontato che partirono per la capitale con spirito goliardico, per farsi una gita e che, arrivati a Roma, andarono subito a pranzo in una trattoria! Addirittura Pasquale Battistelli riuscì a mangiare una frittata fatta con 30 uova!». Sono storie di una vita passata che riaffiorano e sono testimonianza di quel periodo fascista in cui la maggior parte degli italiani si era adeguata al regime perché, in fin dei conti, dava loro di che mangiare. E così, muniti di calzoni e camicia nera, i cinque “valorosi” compaesani partirono muniti di spirito d’avventura e tanta ingenuità, quasi senza rendersi conto del vero significato della marcia, che portò Mussolini al governo il 30 ottobre successivo. «E’ stato un onore per me», prosegue il consigliere, «riportare alla luce questa foto perduta di Giulianova. A prescindere dal fattore politico, è comunque di un pezzo della nostra città che, nel suo piccolo, ha partecipato alla storia». Il consigliere è stato protagonista, nel 2009, di un altro ritrovamento, stavolta a Giulianova nella sala di piazza Buozzi: si tratta dell’opera “Scontro di situazioni”, di Emilio Vedova. La serie di pannelli, realizzata nel 1978, era giunta a Giulianova per la manifestazione “Agorà” ma poi fu dimenticata. L’opera, presente solo in tre esemplari in tutto il mondo, è adesso fruibile in sala Buozzi. (m.t.)

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