Ue agli Stati, vaccinare 70% adulti entro l'estate

19 Gennaio 2021

BRUXELLES - "L'Ue chiede agli Stati membri di vaccinare l'80% degli operatori sanitari e gli ultraottantenni entro marzo, ed il 70% degli adulti entro l'estate". Lo spiega il vicepresidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas, presentando la nuova comunicazione pubblicata dall'Esecutivo comunitario per "battere uniti il Covid-19", in vista della videoconferenza dei leader di giovedì. "Oggi presentiamo un nuovo piano per rafforzare la lotta contro il Covid 19", ha dichiarato a proposito la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Nella comunicazione si prevede "un'accelerazione delle vaccinazioni, un aumento della capacità di produzione, un aggiornamento delle strategie per individuare nuove varianti, e mantenere le misure di sicurezza", ha aggiunto von der Leyen. "A seguito dell'emergere di nuove varianti altamente trasmissibili del virus" la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides ha dichiarato che "gli Stati Ue dovrebbero aumentare urgentemente il sequenziamento del genoma ad almeno il 5-10% dei risultati dei test positivi, utilizzando la capacità dell'Ecdc se necessario". "Attualmente - avverte - molti Stati stanno testando meno dell'1% dei campioni, un numero troppo basso per identificare la progressione delle varianti o individuarne di nuove. Chiediamo perciò ai Paesi di condividere le sequenze genomiche a livello Ue e siamo pronti a sostenerli per aumentare la capacità di sequenziamento con fondi per l'acquisto di apparecchiature" specifiche.  "Stiamo collaborando con gli Stati membri per concordare un approccio comune per consentire il rapido utilizzo di certificati di vaccinazione interoperabili nell'Ue, per garantire il giusto follow-up medico e il monitoraggio dei possibili effetti negativi. Questa sarà la nostra prossima sfida", ha proseguito Kyriakides presentando nuove misure anti-Covid. L'approccio comune dovrebbe essere concordato per fine gennaio. "Sebbene sia prematuro considerare gli usi dei certificati di vaccino per scopi diversi dalla protezione della salute - aggiunge Kyriakides - un approccio dell'Ue potrebbe facilitare altre applicazioni transfrontaliere di tali certificati in futuro". In occasione della plenaria del Parlamento europeo la commissaria europea ha dichiarato, inoltre, che l'Ue sta lavorando a un "meccanismo per la condivisione dei vaccini" con i Paesi del vicinato e con quelli a basso reddito, nei Balcani occidentali e in Africa. "Stiamo lavorando con gli Stati membri per proporre un meccanismo europeo per condividere i vaccini, oltre le frontiere dell'Ue. Con questo meccanismo aiuteremo i gruppi prioritari nei Balcani occidentali e nei Paesi del vicinato, così come il personale sanitario di Paesi a basso reddito, in particolare, in Africa", ha detto Kyriakides, richiamando alla solidarietà e alla necessità di trovare "soluzioni globali". "Nessun Paese sarà sicuro fino a quando il virus non sarà sotto controllo in tutti i continenti - ha detto la commissaria -. Le varianti del virus emerse di recente ne sono una prova. L'Ue è pronta a giocare un ruolo geopolitico". Quanto alla messa a punto di un documento digitale comune, un portavoce della Commissione europea ha spiegato che la piattaforma elaborata dall'Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) assieme ad alcuni Stati membri per tracciare i passeggeri dei voli, ed arginare il diffondersi del Covid-19, "è pronta", ma ora "sta ai Paesi garantire che vi siano i documenti legali necessari per permettere la condivisione dei dati".