A Pescara con la targa sbagliata: 3 ore e mezza, mai fermato
Un'intera mattina su e giù per la città per 70 chilometri senza essere mai controllato. Ecco la mappa del percorso effettuato nel primo giorno di divieti
PESCARA. L’intera mattina in macchina per Pescara con la targa sbagliata, una dispari che ieri sarebbe potuta costare 164 euro di multa. Me la sono cercata, ammetto. Senza trovarla. Dai lungomare ai Colli, a San Donato, sulle strade d’accesso alla città come in pieno centro, neppure una pattuglia che mi abbia chiesto conto della (apparente) irregolarità. “Giornalista in servizio”, dispensato dal fermo ai sensi del capo 19 del lunghissimo elenco di esenzioni: l’attestazione da esibire in caso di controlli è rimasta piegata in tasca, assieme alla tessera professionale. Gli unici due vigili incontrati, due motociclisti fermi sul lato della statale 16, al confine tra Montesilvano e Pescara, avevano gli sguardi puntati sugli automobilisti (a caccia di telefonini? di cinture slacciate?), mica sulle targhe, e mi hanno ignorato. Gli unici incrociati in tre ore e mezzo di avanti e indietro. Dalle ore 9 alle 12.30, percoso netto.