Agenzia sanitaria, c’è il direttore

Ferdinando Romano, professore alla Sapienza nominato ieri dalla giunta.

PESCARA. Ferdinando Romano, 51 anni, ordinario di Igiene a Roma è il nuovo direttore dell’Agenzia sanitaria regionale. Romano, nativo di Napoli (per la Regione Campania ha valutato i manager delle Asl), ha lavorato all’università di Chieti, e ora sarà uno degli uomini chiave della sanità abruzzese. La sua nomina è stata voluta dall’assessore Venturoni che ieri ha avuto il via libera dalla giunta. «Un nome di grande prestigio, fuori dai partiti», dice Venturoni.

Sul nome di Ferdinando Romano non ci sono state opposizioni e l’incarico sarà operativo dal primo ottobre. Dovrà occuparsi della gestione e controllo delle Asl abruzzesi, del lavoro dei manager, delle spese degli ospedali, degli accreditamenti, dei contratti e dei budget delle cliniche private.
Romano professore alla Sapienza nella sua carriera ha ottenuto incarichi da più parti politiche.
Considerato vicino al sindaco di Roma, Alemanno ha lavorato dal 2007 al 2008 all’Università di Chieti, nel contempo ha avuto un incarico come valutatore dei manager Asl per la Regione Campania dall’ex assessore regionale della Margherita, Angelo Montemarano.

«Una nomina che ho voluto fortemente e che premia la professionalità e non la spartizione delle poltrone», commenta l’assessore regionale alla sanità Lanfranco Venturoni, «Ferdinando Romano ha un curriculum tra i migliori d’Italia: è professore ordinario di Igiene e prevenzione, componente della commissione sanitaria per la ricerca per il ministero della Salute».
Per una nomina fatta altre sei sono in attesa.
Nulla di deciso ieri per i Commissari Asl, nel Pdl si è voluto far slittare a oggi la scelta.
Non è bastato l’incontro della maggioranza di centrodestra e nemmeno la giunta regionale per sciogliere i nodi che finora bloccano la scelta dei due commissari e quattro sub commissari che dovranno tagliare due Asl (Lanciano-Vasto e Avezzano Sulmona) per poi arrivare all’accorpamento rispettivamente alle Asl di Chieti e L’Aquila.

Ufficilamente il Pdl spiega che la legge di riforma varata nel consiglio regionale entrerà in vigore oggi con la pubblicazione sul Bura. Di fatto però ai vertici del centrodestra si svolge un braccio di ferro su un settore come quello della sanità regionale che assorbe 2 miliardi 252 milioni di euro, più 150 milioni di disavanzo, che diventa dunque cruciale per l’intera azione di governo.
I conti, ricorda quotidianamente il commissario di governo per il piano di rientro Gino Redigolo, sono in rosso ed è necessario tagliare buona parte dei piccoli ospedali.

La nomina dei commissari è un atto previsto, ma divide la maggioranza. Da un lato ci sono il presidente della giunta Gianni Chiodi e l’assessore Lanfranco Venturoni che sulla sanità vogliono scelte chiare fuori da corporazioni, lobby e dai partiti, dall’altro ci sono i coordinatori regionali, Filippo Piccone e Fabrizio Di Stefano e con loro diversi consiglieri regionali che «su pressione dei territori» hanno dato via libera in questi giorni alle consultazioni e ad un inevitabile toto nomine, che rischia di scontentare tutti.

Chiodi-Venturoni, inoltre, vedono la scelta dei commissari e sub commissari come un fatto tecnico, dal momento che poi bisognerà rinnovare tutti i manager Asl.
A Chiodi è stata consegnata una rosa di nomi ma non ha ancora deciso e lo farà oggi dopo la visita di Berlusconi all’Aquila.
Tra i nomi che restano papabili per il commissario della Asl di Chieti, c’è quello di Raffaele Di Nardo, medico, ex consigliere regionale di centrodestra.
In corsa come sub commissario un altro ex consigliere regionale, Eugenio Spadano; poi ci sono gli esponenti del mondo accademico: Mastropasqua e Onofri.
In provincia dell’Aquila due medici di grande prestigio professionale come Stefano Flammini e Giuliano Mariani, con loro anche quello di Tonino Bove, ex capo di gabinetto della Regione.