Atessa, la Sevel perde i grandi furgoni di Psa

10 Maggio 2019

L’annuncio del  direttore industriale Yann Vincent. Il colosso automotive produrrà 100mila mezzi l’anno in Polonia. Restano i veicoli standard in virtù dell'accordo fino al 2023. Immediate reazioni in Abruzzo: "La fabbrica dei record beffata". La Fiom promette battaglia

ROMA. Groupe Psa produrrà i furgoni di grandi dimensioni a Gliwice, in Polonia, fino a fine 2021. La decisione, si legge in una nota di Psa, si deve al fatto che «la produzione dei furgoni Peugeot Boxer, Citroen Jumper e Fiat Ducato nel corso degli ultimi tre anni, presso la fabbrica di Sevel Sud (la più grande fabbrica d'Abruzzo, joint venture Fca/ Psa in Val di Sangro) ha superato la sua capacità produttiva».


Nelle scorse settimane i sindacati interni allo stabilimento avevano lamentato ritmi di lavoro troppo intensi in Sevel, parlando di uno sbilanciamento produttivo a favore di Fca. Per il management del gruppo francesce, il trasferimento della produzione dei furgoni di grandi dimensioni in Polonia è una «buona notizia per il sito di Gliwice», ha detto Yann Vincent (nella foto), direttore Industriale & Supply Chain, «dimostra che il nostro programma “fabbrica eccellente” viene applicato ovunque in Europa in modo sinergico ed efficiente. La performance industriale sarà un elemento fondamentale per le nostre ambizioni sul mercato dei veicoli commerciali, e ci permetterà di garantire ai nostri clienti la migliore offerta su questo segmento per tutti i nostri marchi».
«Ospitare la produzione dei furgoni di grandi dimensioni è un grande passo per il futuro di Gliwice e una sfida importante per raggiungere i migliori livelli di efficienza e qualità per soddisfare i clienti Business. Nei prossimi anni», aggiunge Andrzej Korpak, direttore della fabbrica di Groupe PSA di Gliwice, «metteremo alla prova la nostra capacità di adattare i processi alle produzioni di questo tipo di veicoli, in modo da rispettare la fiducia che ci hanno accordato». Obiettivo del gruppo è quello di rinforzare le sue quote di mercato in Europa e accelerare il suo sviluppo nelle altre regioni.

Alla Sevel resta comunque, in virtù dell'accordo fino al 2023, la produzione dei furgoni standard ai quali si sono aggiunti quelli per Opel. I furgoni che saranno prodotti in Polonia sono "a passo lungo" per i quali sarebbe stato necessario attuare delle modifiche sulla linea produttiva. E rivedere la turnazione.

La saturazione della capacità produttiva alla Sevel, con oltre 300mila furgoni prodotti, ha creato malumori tra i lavoratori anche dal punto di vista della turnazione. L'azienda aveva proposto di passare da 15 a 17 turni, provocando la reazione dei sindacati. E ora, invece, la notizia che Gropue Psa produrrà in Polonia i furgoni di grandi dimensioni. Groupe PSA ha deciso di estendere la sua presenza a Gliwice, in Polonia, per sfruttare al massimo il suo know how e la sua competitività. La fabbrica sarà trasformata per poter accogliere i veicoli commerciali, e adattata alla piattaforma dedicata ai furgoni. Questo investimento mira a portare la capacità produttiva della fabbrica a 100.000 furgoni l'anno. L'aumento delle capacità produttive sul segmento dei furgoni per i marchi Peugeot, Citroen, Opel e Vauxhall permetterà al gruppo di servire al meglio i suoi clienti fino alla fine del 2021 e assicurerà una prospettiva industriale decennale al sito di Gliwice.
«Per garantire il successo alla sua strategia relativa ai veicoli commerciali leggeri, Groupe PSA», conclude la nota , «ha bisogno di una capacità di produzione supplementare». (c.s.)

IMMEDIATE REAZIONI IN ABRUZZO. La decisione viene appresa con sgomento in Abruzzo. I sindacati parlano di beffa. "La fabbrica dei record beffata", scrive in una nota la Fiom sottolineando come i duri anni di sacrifici da parte dei lavoratori vengano ricompensati con "un bocconotto e attraverso un cambio di strategia di PSA che con la scusa della massima capacità produttiva raggiunta dallo stabilimento Sevel".

"Sicuramente l'ingresso di Opel in PSA sta modificando le strategie industriali mettendo un forte punto interrogativo sul futuro dello stabilimento Sevel. È ipocrita cercare di scaricare le responsabilità sulla mancata flessibilità dello stabilimento di Atessa visto che in questi anni i lavoratori, con grossi sacrifici, hanno dimostrato di poter produrre quantitativamente e qualitativamente circa 300mila furgoni l'anno", commenta Alfredo Fegatelli, segretario generale Fiom Abruzzo Molise: "Questo cambio di strategia da parte di PSA apre una forte riflessione sul futuro dello stabilimento della Sevel e dell'intero indotto. È evidente sempre più la difficoltà di FCA in Italia. FCA nonostante abbia deciso di usare un proprio contratto nazionale (CCSL) che praticamente da mano libera all'azienda di organizzarsi come vuole, dopo 10 anni non riesce a mantenere la competitività con le altre case automobilistiche europee. Questa novità di PSA dimostra il fallimento del CCSL e di quanti lo hanno sottoscritto", aggiunge Fegatelli. La FIOM ritiene importante aprire un confronto sia per l'attuale produzione, sia sul futuro del nuovo furgone come annunciato nel piano industriale FCA. E preannuncia che metterà in atto tutte le azioni possibili a difesa dell'occupazione e delle prospettive dello stabilimento più importante d'Abruzzo.