Autostrade, la protesta dei lavoratori: Toninelli sblocchi i fondi
Organizzato per mercoledì il sit-in al casello Valle del Salto dell'A/24. «Il ministro emani i decreti per i cantieri, a rischio posti di lavoro e stipendi». La società: «Vicini ai lavoratori. Garantiamo gli stipendi»
PESCARA. I dipendenti della Toto Costruzioni scendono in strada per protestare. Lo annunciano in una nota congiunta Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil per domani mattina (mercoledì 24) a partire dalle ore 7,30, all'uscita del casello autostradale di Valle del Salto (Rieti) della autostrada A/24. I dipendenti si riferiscono alla questione delle autostrade abruzzesi (A/24 e A/25) gestite da Strada dei Parchi (gruppo Toto) e chiedono urgentemente al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, «di sbloccare l'autorizzazione a far partire tutti i cantieri, per garantire anche il futuro lavorativo di tutte le maestranze» per la messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25. «Il ministero dei trasporti ha affermato che l'autostrada sarebbe insicura, per tali ragioni ora deve emanare tutti i decreti e garantire l'apertura dei cantieri, così come Toto Costruzioni e Strada dei Parchi devono altresì garantire il pagamento degli stipendi e l'erogazione delle spettanze cassa edile», si legge nella nota sindacale: «Ai dipendenti interessa portare a casa lo stipendio, consapevoli di svolgere un lavoro utile per le comunità. Sulle due autostrade cammina l'economia dell'Abruzzo verso il Tirreno e l'adeguamento prima sismico e poi strutturale consentirà a gli attuali 400 dipendenti, lavoratori edili, della Toto 10 anni di lavoro».
In serata il comunicato dell'azienda: «La Toto Costruzioni Generali ha garantito il pagamento degli stipendi delle maestranze dei cantieri per la Messa in Sicurezza Urgente di A24 e A25, pur in una situazione di totale fermo delle attività conseguenti all’ultimazione dei lavori di anti-scalinamento. Si tratta infatti di circa 400 lavoratori impegnati, fino a luglio scorso, nelle attività del piano di Messa in Sicurezza Urgente. Contrariamente a quando ci si aspettava, a tutt’oggi le attività non sono riprese a pieno regime, per via della mancanza di autorizzazioni da parte della burocrazia ministeriale. Così oggi sono solo cinque i cantieri nei quali sono riprese le lavorazioni. La società è vicina e si rende conto della situazione che vivono i propri dipendenti e le loro famiglie. Condivide con le loro preoccupazioni per quanto riguarda l’incertezza legata al futuro. E si auspica che si possa prima possibile riprendere le attività a pieno regime».