Bambini in affido, chiesta una indagine regionale
Parla il consigliere Testa: «Non cerchiamo assolutamente una Bibbiano abruzzese Vogliamo fare però chiarezza sugli iter di tanti casi e sui costi pubblici totali»
L'AQUILA. Accendere un faro sugli affidi dei minori in Abruzzo. Capire se ci possono essere storture, se si tende a lucrare o se il sistema funziona correttamente, a completa tutela del benessere psico-fisico dei bambini.
Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Guerino Testa, ha presentato alla Regione una richiesta per l'attivazione di un'indagine conoscitiva sulla situazione dei minori dati in affido in Abruzzo. «Non vogliamo porre sul banco degli imputati nessuno», dice Testa, «né creare una Bibbiano d'Abruzzo. Piuttosto, chiarire se gli affidi temporanei di cui parla la legge sono tali o no, quali enti risultano autorizzati e qual è il reale volume d'affari che ruota intorno a tale fenomeno».
INDAGINE SUGLI AFFIDI. Bibbiano ha rappresentato uno spartiacque e aperto uno squarcio nel panorama degli affidi dei minori e del loro collocamento in strutture di accoglienza. «Dopo i clamorosi fatti di Bibbiano, sugli illeciti o presunti tali nell'affidamento dei bambini», dichiara Testa, «ho deciso di presentare una richiesta al presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, per attivare una commissione che verifichi la regolarità delle procedure a tutela dei minori». La verifica sarà retroattiva rispetto agli ultimi cinque anni e, come spiegato da Testa, «servirà a compiere una prima distinzione tra gli affidi consensuali e quelli giudiziali e a verificarne le caratteristiche, specificando se si tratta di affido intrafamiliare, extrafamiliare o in case d’ accoglienza. E ancora, la distanza delle stesse dal luogo dove vive la famiglia di origine, la frequenza delle visite da parte dei genitori, e, non ultimi, i costi complessivi. La legge fa riferimento all'affido temporaneo, ma una delle storture che si verifica con maggiore frequenza è il prolungamento della permanenza nelle case d’accoglienza, che rende il provvedimento definitivo».
COME BIBBIANO? Testa sgombra subito il campo da eventuali strumentalizzazioni politiche: «Non intendiamo creare, a tutti i costi, una Bibbiano d'Abruzzo. Questa verifica», sostiene, «l'avrei fatta comunque, al di là dell'appartenenza politica. Stiamo parlando di bambini e l'obiettivo primario deve essere la completa tutela del minore. L'attivazione di un'indagine a vasto raggio serve a capire se si riscontrano episodi poco chiari o se si tende a lucrare nei vari passaggi. Ritengo che la politica si debba interessare, in via prioritaria, di problemi sociali e l'affido dei minori è tra questi». Nessuna bandiera ideologica, spiega il capogruppo di Fratelli d'Italia, «non vogliamo puntare il dito contro nessuno», dice, «né denunciare preventivamente un'emergenza che potrebbe non essere tale. Ma conoscere la situazione può rappresentare un'ulteriore garanzia per le associazioni che operano nel rispetto delle norme». CONTI IN TASCA. Figli tolti alle famiglie, portati in case di accoglienza o affidati ad associazioni. Tutto questo ha un costo. «L'adozione è l'affidamento sono passaggi delicati», sostiene Testa, «richiedono iter costosi e pieni di verifiche. I processi di affido sono onerosi per le casse pubbliche. Se svolti correttamente danno un esito finale positivo, ma se i genitori perdono del tutto il contatto con i figli o se qualche ingranaggio si inceppa, l'affido diventa un dramma. Vogliamo evitare questo, chiedendo conto anche dei costi totali».
Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Guerino Testa, ha presentato alla Regione una richiesta per l'attivazione di un'indagine conoscitiva sulla situazione dei minori dati in affido in Abruzzo. «Non vogliamo porre sul banco degli imputati nessuno», dice Testa, «né creare una Bibbiano d'Abruzzo. Piuttosto, chiarire se gli affidi temporanei di cui parla la legge sono tali o no, quali enti risultano autorizzati e qual è il reale volume d'affari che ruota intorno a tale fenomeno».
INDAGINE SUGLI AFFIDI. Bibbiano ha rappresentato uno spartiacque e aperto uno squarcio nel panorama degli affidi dei minori e del loro collocamento in strutture di accoglienza. «Dopo i clamorosi fatti di Bibbiano, sugli illeciti o presunti tali nell'affidamento dei bambini», dichiara Testa, «ho deciso di presentare una richiesta al presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, per attivare una commissione che verifichi la regolarità delle procedure a tutela dei minori». La verifica sarà retroattiva rispetto agli ultimi cinque anni e, come spiegato da Testa, «servirà a compiere una prima distinzione tra gli affidi consensuali e quelli giudiziali e a verificarne le caratteristiche, specificando se si tratta di affido intrafamiliare, extrafamiliare o in case d’ accoglienza. E ancora, la distanza delle stesse dal luogo dove vive la famiglia di origine, la frequenza delle visite da parte dei genitori, e, non ultimi, i costi complessivi. La legge fa riferimento all'affido temporaneo, ma una delle storture che si verifica con maggiore frequenza è il prolungamento della permanenza nelle case d’accoglienza, che rende il provvedimento definitivo».
COME BIBBIANO? Testa sgombra subito il campo da eventuali strumentalizzazioni politiche: «Non intendiamo creare, a tutti i costi, una Bibbiano d'Abruzzo. Questa verifica», sostiene, «l'avrei fatta comunque, al di là dell'appartenenza politica. Stiamo parlando di bambini e l'obiettivo primario deve essere la completa tutela del minore. L'attivazione di un'indagine a vasto raggio serve a capire se si riscontrano episodi poco chiari o se si tende a lucrare nei vari passaggi. Ritengo che la politica si debba interessare, in via prioritaria, di problemi sociali e l'affido dei minori è tra questi». Nessuna bandiera ideologica, spiega il capogruppo di Fratelli d'Italia, «non vogliamo puntare il dito contro nessuno», dice, «né denunciare preventivamente un'emergenza che potrebbe non essere tale. Ma conoscere la situazione può rappresentare un'ulteriore garanzia per le associazioni che operano nel rispetto delle norme». CONTI IN TASCA. Figli tolti alle famiglie, portati in case di accoglienza o affidati ad associazioni. Tutto questo ha un costo. «L'adozione è l'affidamento sono passaggi delicati», sostiene Testa, «richiedono iter costosi e pieni di verifiche. I processi di affido sono onerosi per le casse pubbliche. Se svolti correttamente danno un esito finale positivo, ma se i genitori perdono del tutto il contatto con i figli o se qualche ingranaggio si inceppa, l'affido diventa un dramma. Vogliamo evitare questo, chiedendo conto anche dei costi totali».