Bilancio, 6 mesi per i tagli
Masci: tempi certi per uscire da enti non strategici
L'AQUILA. Circa 10 milioni di euro per i piani operativi dei Comuni, un milione e 600 mila per protezione civile e ambiente, un milione e 300 mila euro alla sanità per pagamenti delle società che hanno fatto le verifiche per conto della Regione, e 450 mila euro per il sociale. E' una manovra di bilancio che incarna perfettamente il principio lacrime e sangue quella licenziata dalla giunta e che, martedì prossimo, sarà al vaglio del consiglio regionale: gli oltre 13 milioni di euro che smuove non sono risorse aggiuntive. Si tratta, infatti, di fondi spostati da un capitolo all'altro. Nel documento sono contenute anche altre disposizioni legate al risanamento di un bilancio regionale segnato da un debito strutturale di 3 miliardi e mezzo di euro (due anni erano 4).
Nella manovra diventano norma due processi finora consuetudini rispettate molto poco. In particolare, si impone alla direzione della presidenza della giunta di fare, entro 180 giorni, una ricognizione delle partecipazioni della Regione in società, enti e consorzi per poi tagliare quelle ritenute non strategiche. Inizialmente, la giunta aveva inserito già due tagli, uno all'ente porto di Giulianova (la quota regionale è di 51mila euro), e l'altro al Centro ceramico castellano: entrambi i disimpegni sono per ora rientrati.
Poi, viene previsto che ogni settore, prima di affrontare qualsiasi spesa, debba assicurare quelle obbligatorie. E, comunque, ogni piano operativo deve essere verificato dal bilancio.
Nonostante le due norme, non sarà facile, a fine anno, il pareggio di bilancio. Per l'assessore al Bilancio, Carlo Masci, le misure porteranno ad un risparmio di 20 milioni di euro nel biennio 2012-2013.
«Con queste norme continuiamo sulla strada del risanamento e, nei prossimi due anni, recupereremo 20 milioni di euro», spiega Masci. «Si dettano condizioni in anticipo per trovarci meglio a fine anno quando dovremo approvare il bilancio. Abbiamo reso strutturale un sistema che evita spese fuori controllo. Controllandole oggi, domani possiamo impegnarle in maniera strategica in una gestione unica. Ora le direzioni sanno come devono muoversi. Queste operazioni ci stanno dando ragione. I parametri per le rilevazioni ci fanno le istituzioni internazionali garantiscono che possiamo andare avanti su questa strada».
I circa dieci milioni per i piani operativi si riferiscono a fondi sottratti alle economie vincolate, cioè risorse disponibili e già finalizzate ferme o sospese, alle quali la Regione ha attinto negli ultimi anni per pareggiare il bilancio. Si tratta di progetti che, negli anni scorsi, erano fermi e che ora sono ripartiti con la Regione che è dovuta correre ai ripari ripristinando le somme, reperite sempre da altre economie vincolate.
Nella manovra diventano norma due processi finora consuetudini rispettate molto poco. In particolare, si impone alla direzione della presidenza della giunta di fare, entro 180 giorni, una ricognizione delle partecipazioni della Regione in società, enti e consorzi per poi tagliare quelle ritenute non strategiche. Inizialmente, la giunta aveva inserito già due tagli, uno all'ente porto di Giulianova (la quota regionale è di 51mila euro), e l'altro al Centro ceramico castellano: entrambi i disimpegni sono per ora rientrati.
Poi, viene previsto che ogni settore, prima di affrontare qualsiasi spesa, debba assicurare quelle obbligatorie. E, comunque, ogni piano operativo deve essere verificato dal bilancio.
Nonostante le due norme, non sarà facile, a fine anno, il pareggio di bilancio. Per l'assessore al Bilancio, Carlo Masci, le misure porteranno ad un risparmio di 20 milioni di euro nel biennio 2012-2013.
«Con queste norme continuiamo sulla strada del risanamento e, nei prossimi due anni, recupereremo 20 milioni di euro», spiega Masci. «Si dettano condizioni in anticipo per trovarci meglio a fine anno quando dovremo approvare il bilancio. Abbiamo reso strutturale un sistema che evita spese fuori controllo. Controllandole oggi, domani possiamo impegnarle in maniera strategica in una gestione unica. Ora le direzioni sanno come devono muoversi. Queste operazioni ci stanno dando ragione. I parametri per le rilevazioni ci fanno le istituzioni internazionali garantiscono che possiamo andare avanti su questa strada».
I circa dieci milioni per i piani operativi si riferiscono a fondi sottratti alle economie vincolate, cioè risorse disponibili e già finalizzate ferme o sospese, alle quali la Regione ha attinto negli ultimi anni per pareggiare il bilancio. Si tratta di progetti che, negli anni scorsi, erano fermi e che ora sono ripartiti con la Regione che è dovuta correre ai ripari ripristinando le somme, reperite sempre da altre economie vincolate.
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