Bls e Carispaq perdono le direzioni

Progetto di fusione nella nuova Grande Bper, restano i marchi storici

PESCARA. In un'ottica di gruppo devono prevalere gli interessi comuni. E' su questa filosofia che si muove il nuovo piano industriale 2012-2014 del gruppo Banca Popolare dell'Emilia Romagna (Bper, federazione di nove banche) che prevede un taglio di una quarantina di milioni di euro l'anno del costo del lavoro, 500 esuberi, e 700 lavoratori in mobilità. Il piano, che viene presentato oggi ai sindacati, coinvolge direttamente due della banche abruzzesi più radicate nel territorio, la Cassa di Risparmio dell'Aquila (Carispaq) e la Banca Popolare di Lanciano e Sulmona (Bls) che insieme superano i mille dipendenti (631 la prima e 451 la seconda). Per le due banche è pronto un progetto di fusione nella Bper, con altri due "sorelle" del gruppo e con la quali nasce la "Grande Bper".

La sintesi dei gruppi bancari circolava da qualche tempo ed era stata anticipata nell'ultimo periodo con una richiesta di aumento del capitale. Ieri la conferma ufficiale con la presentazione, in una tele conferenza congiunta di tutto il gruppo Bper, del nuovo piano industriale per il triennio 2012- 2014 del gruppo emiliano.

Le notizie che sono continuate ad arrivare da Modena (centrale dalla capogruppo Bper) sono state accolte con apprensione sia a Lanciano, dove ha sede la Bls, sia all'Aquila. Nella città frentana si è svolta anche un'assemblea nel corso della quale sono state molte le domande sul futuro delle realtà locali. Gli interrogativi maggiori riguardano il personale, gli accorpamenti, i probabili incentivi alla mobilità, i tagli ai servizi.

Domande sulle quali è aperto un confronto con le direzioni. Partendo da una dato che la stessa Bper tiene subito a precisare: i marchi della cosiddette banche-rete come appunto Bls e Carispaq rimarrano a sottolineare il rapporto con il territorio abruzzese. Il resto, cioè le prospettate operazioni di incorporazione devono essere lette in un'ottica di gruppo ed in riferimento alle esigenze di mercato.

IL PIANO.
Il nuovo Gruppo Bper punta sulla semplificazione, che vuole dire ottimizzazione del presidio territoriale e risparmio dei costi, sulla valorizzazione degli investimenti, sul rafforzamento del patrimonio e sul mantenimento di un adeguato profilo di liquidità. Fra i principali obiettivi economici c'è quello di chiudere il 2014 con un utile netto della capogruppo a 315 milioni di euro.

Il capitolo che riguarda l'Abruzzo è quello che evolve l'assetto delle "banche rete". E' il capitolo che preoccupa di più perché prevede l'avvio di 4 operazioni di fusione in Bper di Meliorbanca, Banca Popolare di Aprilia e, appunto, Carispaq e Bls con la creazione di divisioni territoriali dell'Aquila e di Lanciano e Sulmona e di una Divisione Meliorbanca. Da questa operazione nasce la "Grande Bper", banca di riferimento per il Centro-Nord.

Le attuali attività amministrative svolte a livello di filiale vengono accentrate a Modena, così come vengono riviste organizzazione e sistema di controllo delle reti. Tutto questo per far fronte anche a uno scenario recessivo per il 2012 con una lenta e graduale ripresa per i due anni successivi.

L'AQUILA. Nella sede Carispaq si sono subito fatti due conti. Gli attuali organi collegiali (presidente, direttore generale, consiglio di amministrazione), non sono più previsti. «Verrà probabilmente istituito un comitato territoriale, composto da membri locali, che avrà autonomia in tema di concessione del credito, sponsorizzazioni ed elargizioni liberali», spiegano alla direzione generale. «Le strutture saranno razionalizzate in un'ottica di potenziamento della rete commerciale e delle filiali, con il risultato di una maggiore snellezza operativa e tempi di risposta alla clientela più rapidi», aggiungono. Cambiamenti che, sempre secondo fonti della banca, non influiranno sulle scelte fin qui operate. «Continuerà la politica di sostegno alle famiglie e alle piccole e medie imprese del territorio, con particolare attenzione e cura verso l'economia del cratere».

LANCIANO.
L'operazione di semplificazione del gruppo con la nascita della "Grande Bper" nei prossimi anni, desta più di qualche preoccupazione all'interno delle 78 filiali del gruppo Bls. Fermento si è registrato soprattutto nella sede centrale di Lanciano. C'è apprensione soprattutto per quanto riguarda l'operazione di semplificazione e razionalizzazione dei costi. La fusione delle controllate in un'unica realtà, fa stimare, secondo voci interne al gruppo, uscite del personale di 450 unità e minori costi per 13milioni di euro. Ma la dirigenza della Bls rassicura i dipendenti: nel prossimo futuro ci saranno incontri per capire come gestire la fusione. Di certo è prevista una certa mobilità all'interno del gruppo visto che le filiali frentana, dell'Aquila e del Lazio sono chiamate a coprire tutta la regione centrale dell'Italia: Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche. E nel 2013 è prevista anche la creazione di alcune divisioni territoriali, fra queste L'Aquila e Lanciano e Sulmona, e una Meliorbanca.

Ma tra un anno ci sarà anche tempo per valutare le risposte che saranno intanto arrivate dai primi cambiamenti. Che a livello locale avranno sicuramente una "velocità" e un "peso" maggiore rispetto agli obiettivi fissati a livello di gruppo.

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