CORONAVIRUS
Cambia di nuovo il modulo per gli spostamenti, ecco come. E sul Centro si può ritagliare
Previsti diversi casi di necessità, i cittadini devono dichiarare di essere a conoscenza anche di eventuali ordinanze delle Regioni in cui si spostano. Spariscono le sanzioni penali, ora ci sono le multe amministrative (da 400 a 3mila euro) per non ingolfare le Procure
A tre giorni dall’ultimo modulo, cambia di nuovo il modello di autocertificazione per circolare. Al Viminale è stato aggiornato l’ultimo schema definito nei giorni scorsi per aggiornarlo con le ultime normative. La nuova versione _ che si può ritagliare anche sulle pagine del Centro di venerdì 27 marzo _ è già in vigore ed è aggiornata alle nuove disposizioni contenute nel decreto numero 19 firmato dal premier Giuseppe Conte il 25 marzo scorso.
Il nuovo modulo prevede, oltre alla dichiarazione di non essere sottoposti alla quarantena e di non essere positivo, anche la consapevolezza - oltre alle misure disposte dal governo nazionale - di eventuali provvedimenti adottati dai presidenti delle Regioni coinvolte in eventuali spostamenti nel territorio, dunque quella da cui ci si sposta e quella in cui si arriva che potrebbero avere adottato ulteriori limitazioni. Ad esempio, se dall’Abruzzo ci si sposta verso il Lazio, bisogna certificare che si è a conoscenza delle restrizioni introdotte da entrambe le regioni.
Il modulo poi esplicita tutta una serie di situazioni di necessità per cui è consentito lo spostamento in modo da evitare interpretazioni diverse. E dunque tra gli stati di necessità sono compresi, ad esempio, il rientro dall'estero, le denunce di reati, gli obblighi di affidamento di minori, l'assistenza a congiunti o persone con disabilità, motivi di salute.
Cambia infine anche il riferimento alle sanzioni, ora multe amministrative, e non più penali, previste per chi viola le norme. Sparisce infatti l’articolo 650 del codice penale (per evitare che le Procure possano essere ingolfate dai provvedimenti) perché ora scattano multe severe (da 400 a 3mila euro) per chi non riesce a dimostrare che lo spostamento è legato a uno dei motivi previsti nel decreto. Denunce penali, invece, per i positivi al Covid 19 che violano la quarantena.